Il sindaco lancia le ronde anti-migranti

Lunedì 17 Agosto 2020
Il sindaco lancia le ronde anti-migranti
L'EMERGENZA
UDINE Nemmeno il weekend di Ferragosto è rimasto indenne da rintracci di migranti in Friuli Venezia Giulia. Dieci sono stati segnalati tra Corno di Rosazzo e San Giovanni al Natisone, in particolare in località Dolegnano domenica mattina. A Gonars inizialmente, in prossimità di un incrocio, in direzione Fauglis, sono stati segnalati prima 5 migranti e poi altri 15, per arrivare a 20, alcuni dei quali minorenni. Sul posto sono arrivate le forze dell'ordine e sono incominciate le pratiche di identificazione e triage sanitario. La maggior parte di loro ha dichiarato di essere minore. I rintracci sono stati eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Palmanova. «La situazione sta drasticamente precipitando - si è nuovamente sfogato il sindaco di Gonars, Ivan Boemo -. La realtà è chiara: lo Stato non intende far nulla per fermare questa emergenza dei profughi che dai Balcani stanno invadendo la nostra comunità. Ieri notte ne sono arrivati altri, decine ormai siamo a centinaia e continueranno ad arrivare. Dopo un'altra notte infinita e insonne, siamo riusciti a sistemare fuori dal comune di Gonars anche questi minori. Ma non è possibile continuare così! Per cui ho deciso che da sindaco, non posso far altro che presidiare e controllare il mio comune». E ha lanciato un appello a tutta la cittadinanza: «Chi vuole può mettersi a disposizione per organizzare con me dei turni e monitorare il territorio a partire già da stanotte dalle 21 alle 7. Un ringraziamento particolare alle forze dell'ordine, che ci stanno aiutando nonostante siano in numero ridotto per far fronte alle varie emergenze. Credo che qui ci sia davvero il rischio di un'emergenza sanitaria e sociale e io non intendo mollare!», ha concluso il sindaco. Al confine tra Trieste e la Slovenia infine sabato sera e nella notte di domenica altri 20 e rintracci da parte della Polizia di frontiera.
Sono state riportate a Pontebba dopo essersi allontanate senza permesso le quattro famiglie curdo-irachene rintracciate venerdì dai carabinieri a Udine in via Mozambano e poi trasferite in una struttura dell'ex Veterinario di confine. Si tratta di sette bambini, tre donne, di cui una incinta, e sei uomini, i quali dopo i tamponi avrebbero dovuto trascorrere il periodo di quarantena fiduciaria di 14 giorni previsto dalle norme anti-covid. Hanno spiegato di essere diretti in Francia. A Pontebba nel frattempo è comparsa una svastica, disegnata con vernice nera nel pomeriggio di Ferragosto sul muro esterno della casa canonica di San Leopoldo, a Pontebba. Il sindaco, Ivan Buzzi, formalizzerà nella giornata di lunedì la denuncia ai carabinieri. «È un gesto deprecabile che offende l'intera comunità», ha dichiarato il primo cittadino. Il graffito è stato rimosso nella tarda mattinata di domenica. Tre migranti di nazionalità tunisina trattenuti nel Cpr di Gradisca d'Isonzo sono stati arrestati dalla Polizia dopo i disordini verificatisi venerdì sera all'interno della struttura. Dovranno rispondere di lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e danneggiamento a seguito di incendio. Secondo una ricostruzione, all'interno del Centro c'è stato un tentativo di fuga da parte di un gruppo di ospiti e sono stati appiccati incendi a materassi e altri oggetti. Un carabiniere, durante un momento di tensione, è stato raggiunto da un pezzo di plexiglass andato in frantumi ed è rimasto lievemente ferito al capo. Non risulterebbero feriti tra i migranti. Nel Cpr al momento si trovano circa 75 persone. 
ROBERTI
«Il ministro Lamorgese si liberi dalla morsa filoimmigrazionista di Pd e 5 Stelle e dia ascolto, se non alla Lega, almeno ai colleghi Prefetti, disponendo misure urgenti per tutelare un territorio di frontiera come il Friuli Venezia Giulia», chiede l'assessore regionale Pierpaolo Roberti. Da Lamorgese, ha aggiunto, ha sentito snocciolare «fredde cifre senza l'ombra di alcuna soluzione, con i droni che continuano ad essere un miraggio, i valichi secondari che rimangono aperti e i rinforzi annunciati ancora non pervenuti». Anche ieri «decine di clandestini sono stati scaricati da avidi trafficanti di uomini in provincia di Udine. Ecco perché - conclude Roberti - chiedo al ministro Lamorgese di intervenire».
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