IL SEQUESTRO
LATISANA Di fronte ad un prezzo di acquisto di 75 centesimi di euro,

Venerdì 10 Aprile 2020
IL SEQUESTRO
LATISANA Di fronte ad un prezzo di acquisto di 75 centesimi di euro, il cliente finale arrivava a pagarle anche 3,5 euro ciascuna. Un ricarico del 400 per cento che è finito sotto la lente della Compagnia della Guardia di Finanza di Latisana, la quale ha posto sotto sequestro oltre 6.800 mascherine chirurgiche vendute al dettaglio tra Friuli e Veneto Orientale.
IL BLITZ
Nel mirino delle Fiamme Gialle sono finiti due imprenditori a capo di altrettante società che gestivano complessivamente quattro punti vendita a Latisana e, in un caso, a Cervignano del Friuli, Cordovado e Portogruaro (dove sono state sequestrate 1.600 mascherine acquistate - come specifica la stessa società - non a 75 centesimi, ma a 1,50, somma a cui va aggiunto il 22% di Iva prima di applicare il ricarico). Si tratta di ferramenta regolarmente aperte al pubblico, come previsto da decreto, che avevano provveduto a un approvvigionamento straordinario di questi dispositivi di protezione individuale. I due friulani avrebbero approfittato secondo la Finanza del momento di necessità. Sono stati denunciati per l'ipotesi di manovre speculative su merci, reato che prevede da sei mesi a tre anni di reclusione e una multa che può variare dai 516 ai 25 mila. Un provvedimento pensato proprio per reprimere forme fraudolente di manovre speculative sulle merci di prima necessità, quali sono diventate le mascherine.
VENDITA COATTA
La Procura di Udine, che ha coordinato gli accertamenti delle Fiamme Gialle, ha disposto la vendita coattiva delle 6.816 mascherine sequestrate al prezzo di produzione. Sono state quindi vendute a poche decine di centesimi in favore degli Enti preposti al contrasto della pandemia, nonché all'assistenza della popolazione civile. Sono state consegnate alla Protezione civile, direttamente nelle mani del vice presidente Riccardo Riccardi.
L'ATTIVITÀ NON SI FERMA
«La nostra attività di polizia economico-finanziaria è orientata in questo periodo in via prioritaria a contrastare le forme di illegalità che mirano a lucrare vantaggi illeciti dall'attuale situazione di emergenza, consentendo extra guadagni - ha dichiarato il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Udine, colonnello Sergio Schena Stiamo portando avanti serrati controlli, una media di 100-150 al giorno, sia su strada sia negli esercizi commerciali, ma la nostra azione guarda anche ad attività di monitoraggio dei siti web e portali d'acquisto. In questo caso si approfondisce la vendita on-line al fine di verificare la rispondenza di prezzo, qualità e provenienza dei prodotti. Così come molto importanti sono le segnalazioni che ci arrivano dai cittadini i quali incappano in acquisti a volte esorbitanti». Sono state oltre un centinaio in provincia di Udine le attività controllate dall'inizio del periodo emergenziale. «Siamo attenti - ha affermato ancora Schena - a verificare che non vi siano possibili storture del mercato: dalla speculazione sui prezzi alla distribuzione di prodotti solo apparentemente idonei alla salvaguardia della salute e non conformi alle prescrizioni delle Autorità e allo sviamento di beni che dovrebbero essere destinati a favore della popolazione e vengono immessi invece sul mercato per la vendita commerciale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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