«La dignità delle donne, nel nostro contesto sociale e culturale, è un bene da tutelare con ogni mezzo possibile. È da questo imperativo che nasce l'indagine che ha portato all'espulsione del 32enne di Villorba, condannato per atti persecutori nei confronti della compagna e al quale è stato revocato il permesso di soggiorno. E che, scoperto il percorso di radicalizzazione che stava seguendo, su disposizione della Prefettura, abbiamo allontanato». Il questore Vito Montaruli, dopo l'allontanamento dall'Italia di Florian Saraci, imbarcato mercoledì sera su un volo di sola andata per Tirana, sottolinea la valenza sociale del provvedimento di allontanamento del 32enne, monitorato dalla Digos di Venezia dal 2017, quando l'uomo ha iniziato un percorso di radicalizzazione che, oltre a una trasformazione fisica, lo ha portato a diventare sempre più intransigente nei confronti della moglie e, in generale, delle donne. Tanto da decidere di lasciare il suo impiego, dove era costretto a lavorare a stretto contatto con personale femminile, che invece la sua fede intransigente gli vietava. Un padre di famiglia che ha abbracciato le teorie salafite tanto da vietare alla moglie di stabilire contatti col mondo esterno, fino a costringerla a frequentare la mosche e a minacciarla di morte per i suoi comportamenti all'occidentale. «Il nostro monitoraggio - sottolinea il questore di Treviso - è sempre costante, ma invitiamo le donne e le persone a loro vicine, a segnalare ai nostri uffici le vessazioni di cui sono vittime sempre e comunque».
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