Trattoria Stella, i Silvestrin lasciano

giovedì 28 giugno 2018
Trattoria Stella, i Silvestrin lasciano
CONEGLIANO
La trattoria Stella cambia gestione e non è esagerato dire che si chiude un'epoca in dei luoghi di ritrovo più caratteristici e in sintonia con il contesto urbano del centro storico - in via Accademia all'angolo con via Cima, sul lato sinistro di piazza Cima - dove stare in compagnia e gustare i piatti della cucina più tradizionale, come in pochi altri. Un luogo dove si mangiava bene a tavola con piatti genuini, ma si potevano anche gustare dei semplici spuntini e esisteva la possibilità di giocare a carte e di incontrare tanti vecchi coneglianesi.
GLI STORICI TITOLARI
Luigi Silvestrin, detto il Cibe - un soprannome che gli era stato attribuito quando giocava a calcio nel Conegliano e poi in altre squadre (era chiamato Ci-Bauer in ricordo di Beckenbauer) - e la sorella Amelia hanno deciso di mollare dopo avere soppesato a lungo questa scelta, perché certamente il lavoro non mancava ed è stato quasi un trauma decidere di staccarsi dall'affezionata clientela. Hanno chiuso sabato scorso e da domenica (anche se dovrebbe riaprire solo in agosto) la gestione sarà presa da Silvano Longo, che in città ha operato in diversi esercizi pubblici, dal Bar Padova, al Lidia, ai Passeggi e al Caffè Fontana, e attualmente si occupa dell'Osteria Ripasso (l'ex Verga d'Oro) in via Fenzi. La Amelia, che alla Trattoria Stella faceva la cuoca in cucina, aveva appreso i segreti di questa arte dalla indimenticabile mamma Richetta, che in città era una vera e propria istituzione, venuta a mancare diversi anni fa, ma che a 80 anni suonati aveva continuato a fare la cuoca quasi fino all'ultimo. Invece il fratello Luigi lavorava al banco e serviva ai tavoli, affiancato da alcuni collaboratori, con l'aiuto anche per un certo periodo delle sorelle Carla e Raimonda, che dava pure una mano in cucina.
UNA VITA DI RICORDI
«Ho cominciato quando avevo 13 anni nel 1964, allorché la mia famiglia ha preso la gestione della trattoria - racconta la Amelia - e a essa ho dedicato tutti i giorni 54 anni della mia vita. Ero ancora quasi una bambina quando nel 1965 nella nostra trattoria furono girate alcune scene del film Signore & Signori di Pietro Germi. Adesso è arrivato il momento di lasciare e di dedicare un po' più di tempo alla mia famiglia, anche se lo faccio a malincuore e mi dispiace, perché sono legata alla trattoria da tanti ricordi». Luigi, il Cibe, non se la sentiva di continuare da solo e avrebbe dovuto cercare qualcuno che lo affiancasse nella gestione della trattoria. «Ho sempre lavorato in coppia con mia sorella - sottolinea - e non sarebbe stato facile per me cambiare, per cui a mia volta ho deciso di lasciare».
FRA STORIA E LEGGENDA
I Silvestrin avevano preso in gestione la Trattoria Stella nel lontano 1964. A farlo erano stati Sante (detto Santin) Silvestrin, che è venuto a mancare prematuramente, e la moglie Richetta Tonon. Alla morte del marito e con figli ancora piccoli, che poi la hanno affiancata, è stata lei a prendere in mano le redini dell'attività, i cui locali sono stati splendidamente restaurati due decenni fa. All'esterno sotto portici c'è una terrazza estiva. Ed entrando ci sono il bar con il bancone e i tavoli di legno. Più dentro ancora ci sono due salette riservate arredate con sobrietà e gusto. La cucina è esclusivamente casalinga con prodotti di stagione, ovvero di quanto offre il mercato. Famoso è il suo baccalà in tècia, per la cui lunga e paziente cottura la Amelia ha appreso il segreto dalla mamma Richetta. Prima dell'arrivo dei Silvestrin, come ricordano i coneglianesi meno giovani, la Trattoria Stella era chiamata anche Osteria da Molotov, in quanto il signor Vallotto, che la gestiva, era di tendenze comuniste. In un libro di Pino Zardetto si racconta che in questa osteria, all'inizio di ogni anno, si riunivano Molotov, l'arciprete del Duomo, la signora Rita tenutaria delle vicine case di tolleranza in va Teatro Vecchio, il farmacista e alcuni personaggi della Conegliano bene, per decidere le somme da dare in beneficenza per ospitare i bambini più bisognosi della città nella colonia Vazzoler a Pieve di Cadore.
Giampiero Maset
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