Sit-in pro migranti in Prefettura trenta attivisti finiscono a processo

Martedì 21 Gennaio 2020
IN TRIBUNALE
TREVISO Approda in aula la manifestazione non autorizzata organizzata dal Collettivo Ztl davanti alla Prefettura nel luglio 2015. Accusati di interruzione di pubblico servizio, verranno giudicati 30 attivisti che gravitano attorno al centro sociale Django di Treviso: si tratta di Sergio Zuliani, Lorenzo Brigida, Enrico Mussomeli, Ruggero Sorci, Erika Marchi, Giulia Falcone, Davide Giacometti, Ettore Casellato, Tina Fasan, Carlo Geromel, Mattia Barbirato, Raffaella Senegaglia, Susanna Moro, Niccolò Onesto, Gaia Zuliani, Filippo Lunian, Gaia Alberti, Chiara Buratti, Massimiliano Palma, Stefano Dall'Igna, Ottavia Clemente, Nur Brijawi, Marlon Kevin Gonzato, Giorgio Cappellazzo, Lisa Giacon, Marcello Cattapan, Riccardo Trevisan, Tommaso Gandini, Antonio Pio Lancellotti e Nicola Munerati Faes. Gli imputati si sono infatti opposti a un decreto penale di condanna e dovranno dunque affrontare il processo. I fatti risalgono, appunto, al 17 luglio 2015, quando gli attivisti, accompagnati da alcuni richiedenti asilo, hanno occupato piazza dei signori andando poi a bloccare l'ingresso della Prefettura. Una manifestazione di protesta che, visto il dispiegamento di forze dell'ordine, è sfociata in qualche tafferuglio. Il motivo del sit-in riguardava i fatti accaduti la sera precedente a Quinto di Treviso, dove alcuni residenti assieme a frange di estrema destra avevano dato fuoco ad alcuni mobili e materassi destinati ai profughi, che nei due condomini tra via Legnago e via Maestri del lavoro erano stati trasferiti seguendo le direttive sull'accoglienza in vigore allora.
G.Pav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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