IL LUTTO
TREVISO Addio a Elda Tramarollo, storica professoressa del liceo classico Canova. La docente si è spenta sabato scorso. Il funerale verrà celebrato giovedì, alle 15, nella chiesa di San Martino Urbano a Treviso, poco distante dalla sua abitazione di via Roma. Tramarollo ha insegnato per una vita italiano, latino e greco nella scuola superiore del centro, lasciando un segno profondo nel cuore di centinaia e centinaia di studenti.
L'INIZIO
Era arrivata al Canova all'inizio degli anni 80. Qui si è fatta amare soprattutto per il suo modo di relazionarsi con i ragazzi: con un mix di modi decisi e di attenzioni volte a premiare che si impegnava andando anche oltre l'orizzonte strettamente scolastico. È questo che ha portato la sua voce roca, da accanita fumatrice, a entrare nel cuore di generazioni di giovani. Fino all'inizio degli anni 2000, quando è andata in pensione. «Era una bravissima professoressa vecchio stampo è il ricordo degli ex allievi di quelle che ti restano dentro per tutta la vita».
IN DIALETTO
La passione per le materie che insegnava era smisurata. E aveva una caratteristica particolare: «A volte, quando c'era da scuotere qualche studente, o quando voleva sottolineare qualcosa, parlava in dialetto racconta Alberto Pezzè, suo collega per tanti anni al Canova aveva la sorprendente capacità di inserire delle colorite espressioni dialettali all'interno di lezioni portate avanti con un italiano di livello accademico». Il dialetto le serviva per comunicare immediatezza e spontaneità. E alla fine è diventato un marchio di fabbrica. Era claudicante. I suoi allievi l'hanno sempre vista zoppicare. Nonostante questo, non ha praticamente mai rinunciato a portare in gita i ragazzi. «Amava l'intraprendenza degli studenti. Oltre alle traduzioni dal latino e dal greco, valutava la passione che ci si metteva in modo assolutamente positivo concludono gli ex allievi perché le stessa era così. Anche le gite, le studiava in modo preciso per portare i ragazzi alla scoperta di una serie di meraviglie. E partecipava anche alle uscite organizzate con gli ex allievi. Con la stessa passione di sempre, trasmessa a volta anche con una certa ruvidezza ma senza mai perdere quella goccia di umanità che ti resta nel cuore».
Elda Tramarollo lascia la sorella Marialuisa e la nipote Silvia. Giovedì, dopo il funerale, il feretro proseguirà verso il cimitero di Valdobbiadene.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO Addio a Elda Tramarollo, storica professoressa del liceo classico Canova. La docente si è spenta sabato scorso. Il funerale verrà celebrato giovedì, alle 15, nella chiesa di San Martino Urbano a Treviso, poco distante dalla sua abitazione di via Roma. Tramarollo ha insegnato per una vita italiano, latino e greco nella scuola superiore del centro, lasciando un segno profondo nel cuore di centinaia e centinaia di studenti.
L'INIZIO
Era arrivata al Canova all'inizio degli anni 80. Qui si è fatta amare soprattutto per il suo modo di relazionarsi con i ragazzi: con un mix di modi decisi e di attenzioni volte a premiare che si impegnava andando anche oltre l'orizzonte strettamente scolastico. È questo che ha portato la sua voce roca, da accanita fumatrice, a entrare nel cuore di generazioni di giovani. Fino all'inizio degli anni 2000, quando è andata in pensione. «Era una bravissima professoressa vecchio stampo è il ricordo degli ex allievi di quelle che ti restano dentro per tutta la vita».
IN DIALETTO
La passione per le materie che insegnava era smisurata. E aveva una caratteristica particolare: «A volte, quando c'era da scuotere qualche studente, o quando voleva sottolineare qualcosa, parlava in dialetto racconta Alberto Pezzè, suo collega per tanti anni al Canova aveva la sorprendente capacità di inserire delle colorite espressioni dialettali all'interno di lezioni portate avanti con un italiano di livello accademico». Il dialetto le serviva per comunicare immediatezza e spontaneità. E alla fine è diventato un marchio di fabbrica. Era claudicante. I suoi allievi l'hanno sempre vista zoppicare. Nonostante questo, non ha praticamente mai rinunciato a portare in gita i ragazzi. «Amava l'intraprendenza degli studenti. Oltre alle traduzioni dal latino e dal greco, valutava la passione che ci si metteva in modo assolutamente positivo concludono gli ex allievi perché le stessa era così. Anche le gite, le studiava in modo preciso per portare i ragazzi alla scoperta di una serie di meraviglie. E partecipava anche alle uscite organizzate con gli ex allievi. Con la stessa passione di sempre, trasmessa a volta anche con una certa ruvidezza ma senza mai perdere quella goccia di umanità che ti resta nel cuore».
Elda Tramarollo lascia la sorella Marialuisa e la nipote Silvia. Giovedì, dopo il funerale, il feretro proseguirà verso il cimitero di Valdobbiadene.
Mauro Favaro
