Sardine, il Pd punge Conte: «Lui il primo a gettare fango»

Martedì 3 Dicembre 2019
LA POLEMICA
TREVISO Quell'accusa di strumentalizzare le Sardine, i tanti giovani scesi in piazza Borsa sabato sera, non è proprio andata giù. Il Pd replica subito al sindaco Mario Conte e stigmatizza anche le sue accuse a una parte della piazza che, secondo il sindaco, avrebbe insultato lui e il governatore Luca Zaia.
LA RABBIA
«Le parole di Conte sono irricevibili - dice Leone Cimetta, vicesegretario provinciale - il messaggio di quella piazza, come di quelle di tutta Italia, è stato di tolleranza e rispetto, e dal palco non è arrivato nessun tipo di attacco a lui. In tanti abbiamo partecipato a titolo personale alla manifestazione, in nome dei valori condivisi su cui è stata scritta la nostra Costituzione, valori che non possono essere considerati divisivi ma che sono il fulcro della democrazia». Che poi rincara: «C'è comunque da chiedersi con che faccia tosta il sindaco lamenti una mancanza di rispetto quando è stato il primo, dal palco di Pontida solo pochi mesi fa, a gettare fango sugli amministratori che lo avevano preceduto al governo della città, sull'amministrazione Manildo e sul Partito Democratico trevigiano». «Invece di interrogarsi sulle ragioni che hanno portato decine e decine di migliaia di persone in piazza in tutta Italia, il sindaco di Treviso pensa solo a fare polemica strumentale inventando, da assente, presunti insulti che nessuno dei presenti ha sentito», fa eco Giovanni Tonella, segretario cittadino del Pd.
«GLI OBIETTIVI SONO ALTRI»
Stefano Pelloni, capogruppo Pd, invita il sindaco ad andare oltre le polemiche: «Il sindaco è stato da poco nominato presidente dell'Anci Veneto sarebbe bello che ogni tanto deponesse la tessera di partito e parlasse come sindaco di tutti i trevigian. Gli organizzatori trevigiani della manifestazione di sabato pomeriggio sono stati schedati nei siti online di estrema destra a livello nazionale. Più che fare l'offeso per insulti inesistenti, consiglierei al sindaco di considerare i veri elementi preoccupanti dal punto di vista dell'intimidazione politica». Chiude Luigi Calesso (Coalizione Civica), tornando all'accusa di aver strumentalizzato i giovani: «In primo luogo, il fatto che delle persone impegnate in politica partecipino a una manifestazione di questo tipo, senza prendere la parola, senza avere alcun tipo di ruolo o di visibilità rappresenta un successo per gli organizzatori della manifestazione, non certo un tentativo di utilizzare l'iniziativa per chissà quali altri scopi. È il caso della partecipazione mia, di altri militanti politici, di consiglieri di diversi comuni: abbiamo partecipato alla manifestazione delle sardine senza protagonismi».
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