Salvadori: «Rispetto per tutti, ma facciamo delle scelte»

Venerdì 18 Maggio 2018
LA POLEMICA
TREVISO Renato Salvadori, presidente provinciale dell'Ascom, rivendica la «precisa scelta politica» di aver invitato solo tre candidati sindaci su sei al dibattito organizzato dall'associazione mercoledì sera: «Abbiamo pieno rispetto dell'espressione democratica - ribadisce - se, invece di sei, i candidati fossero 66, sarebbe un ulteriore titolo di merito per la collettività che li esprime. Il nostro obbiettivo non era fare una kermesse tra i candidati per stabilire quale ha più appeal, ma confrontarci su dati certi con chi, ragionevolmente, ha più probabilità di amministrare la città: abbiamo il mandato tutelare l'81% dell'economia comunale rappresentato dal terziario».
E l'Ascom, ai tre candidati prescelti, ha illustrato la sua agenda per i prossimi cinque anni: mettere il commercio, il turismo e i servizi al centro delle politiche amministrative di Treviso per i prossimi cinque anni. L'organizzazione imprenditoriale ha presentato le proprie proposte ai rappresentanti dei tre schieramenti principali: Giovanni Manildo, sindaco uscente per il centrosinistra, Mario Conte, per il centrodestra, e Domenico Losappio, per il Movimento 5 Stelle.
RISPOSTE
«Se le proposte sono state recepite? Lo vedremo nel tempo risponde Salvadori - abbiamo, però, utilizzato una modalità nuova destinata a fare la differenza, anziché un pacco di carte, abbiamo consegnato un documento audiovisivo e abbiamo trasmesso il confronto in diretta internet. La rete non cancella nulla e, dunque, tra sei mesi o cinque anni, potremo mettere a confronto quanto abbiamo chiesto e quanto ci è stato promesso rispetto a quanto sarà stato oggettivamente realizzato». Tra le questioni, emerse nel dibattito, su cui alla Confcommercio si attendono un rapido e deciso intervento della prossima amministrazione, ad esempio, c'è il definitivo sviluppo dell'università. Anche in chiave di un ringiovanimento della popolazione cittadina: «Non servirebbero grandi investimenti o nuovi insediamenti abitativi conferma il presidente - come a Padova o in altre città universitarie più consolidate, i ragazzi provenienti da fuori, e dunque si deve extraregionalizzare l'offerta educativa, dovrebbero diventare nuovi residenti per gli anni del loro corso di studi». Soprattutto Salvadori ha ammonito ad «evitare le tuttologie», richiamando la capacità di ascoltare «come modo per evitare di sbagliare».
M.Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci