Povegliano: apre la scuola no vax

Giovedì 14 Ottobre 2021
IL CASO
POVEGLIANO Da fuori non sembra una scuola. Eppure da lunedì una trentina di bambini raggiungono ogni mattina la vecchia casa rimasta disabitata per anni alla fine di vicolo Zanella, laterale di via Molinella. È la nuova sede dell'associazione Real human rights, gruppo con base a Gruaro (Venezia), che ha di fatto dato vita a una scuola alternativa attraverso il sistema dell'educazione parentale. I residenti quasi non credevano ai loro occhi quando hanno iniziato a vedere la processione di famiglie con bambini in età da asilo ed elementari lungo la stretta stradina di campagna. I genitori hanno preferito mandarli qui piuttosto che nelle scuole parrocchiali e statali. «Non fa piacere ritrovarsi con una scuola No-Vax dietro a casa spiega chi abita nella zona senza contare che quando arrivano e quando se ne vanno la strada resta di fatto bloccata: noi dobbiamo attendere anche un quarto d'ora per poter rientrare».
CIRCOLO PRIVATO
Dalla nuova sede della Real human rights rifiutano l'etichetta di No-Vax. Le famiglie, però, sono accomunate da una visione a dir poco critica della pandemia, dei vaccini e ora in particolare del Green Pass obbligatorio. «Non siamo una scuola, ma un circolo ricreativo privato specificano i volontari che accolgono i bambini l'unico nostro obiettivo è darci una mano tra famiglie. E i genitori iscritti che hanno scelto l'educazione parentale per i propri figli possono contare su questo supporto quando devono andare a lavorare». Nel rispetto delle misure di prevenzione contro la diffusione del Covid? Qui viene il nodo. «Non riteniamo di dover rispondere tagliano corto i volontari con il Ddl Zan si è parlato per mesi di discriminazioni. E adesso si fa finta di non capire che l'introduzione del Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori rappresenta una delle massime discriminazioni. Se qualcuno ha dei dubbi, può venirci a trovare. Non abbiamo mai chiuso le porte in faccia a nessuno».
IL SINDACO
La casa una volta era di proprietà del suocero del sindaco Rino Manzan. Gli attuali proprietari l'hanno data all'associazione in comodato d'uso gratuito. Si è presentata l'occasione e loro l'hanno colta al volo. I residenti, però, si chiedono come sia possibile che un immobile rimasto disabitato per oltre dieci anni possa essere in regola dal punto di vista igienico-sanitario tanto da accogliere ogni mattina decine di bambini e ragazzi. In realtà la Real human rights ha comunicato al municipio l'avvio dell'attività in vicolo Zanella. E fino ad ora non sono emersi problemi. Anzi. «Vista la situazione, sono per la libertà: l'importante è che le regole vengano rispettate spiega il primo cittadino il vero dramma è che i genitori oggi siano di fatto costretti a ricorrere a queste scuole parentali.È il fallimento delle istituzioni». Anche la sua visione dell'epidemia e del Green Pass obbligatorio è estremamente critica, del tutto simile a quella di un altro sindaco, Riccardo Szumski. Anche Manzan non si è vaccinato contro il Covid. «Per gravi motivi di salute», sottolinea. Ma non è esentato. Da domani andrà avanti con i tamponi gratuiti per avere la certificazione verde temporanea. «E se dovessi rimanere scoperto per un periodo lavorerò come sindaco di strada», chiarisce. Non è tutto. Perché lo stesso Manzan ha anche deciso di non timbrare la circolare per ricordare ai dipendenti del municipio l'introduzione del Green Pass obbligatorio. «Non firmo una circolare di stampo fascista e hitleriano», scandisce. In più, si è offerto di pagare di tasca propria i tamponi ai lavoratori del Comune che non sono vaccinati. Loro hanno rifiutato. Ma il messaggio che ne esce è netto. «Io difendo i lavoratori, cosa che non fa più nessuno conclude Manzan non è solo una questione di legge. Qui se non torniamo a riallacciare rapporti umani rischiamo il disastro».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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