Plateatici, arriva la rivoluzione ogni piazza avrà i suoi tavolini

Lunedì 19 Agosto 2019
LA PROPOSTA
TREVISO Locali con plateatici uniformi, tutti uguali ma diversi in base alla piazza e alla zona del centro storico. Quindi piazza dei Signori avrà uno stile, piazza Vittoria un altro, la Pescheria un altro ancora e via elencando tutte le aree principali del centro. E i locali che desiderano avere tavolini all'aperto, fondamentali soprattutto in estate, si dovranno adeguare. L'effetto arlecchino, per farla breve, non piace più. L'amministrazione Conte vuole un centro storico più ordinato: «Per la prossima primavera - annuncia il vicesindaco Andrea De Checchi che ha anche la delega alle attività produttive - contiamo di aver ultimato l'abaco dei plateatici, ovvero il regolamento voluto per uniformare tavolini e gazebo, adeguandoli agli stili architettonici delle varie piazze dove sono inseriti».
IL PROGETTO
Creare un abaco non è una novità assoluta. Esiste già a Venezia e ha portato un po' d'ordine nella selva di tavolini e sedie di ogni forma, colore e fattezza a disposizione di bar, ristoranti, osterie e trattorie che puntano ad avere un plateatico importante. Treviso è pronta a copiare, per nulla imbarazzata dal farlo se una cosa può portare valore aggiunto al centro storico. Ma avere uno stile uniforme potrà avere un vantaggio pratico anche per gli esercenti: «Indicare un modello che si adatti alla piazza di riferimento aiuterà i gestori dei locali - osserva De Checchi - che non dovranno produrre incartamenti per ottenere tutte le autorizzazioni del caso. Si troveranno invece tavolini e sedie già approvati e pronti. Si andrà così a tagliare un bel po' di burocrazia e, immagino, anche di costi».
LE DIFFICOLTÀ
Preparare un regolamento del genere non è però semplice. Fondamentale sarà infatti il confronto con la Soprintendenza e lo studio degli stili prevalenti in ogni singola piazza. Poi la scelta degli arredi che meglio si sposano con l'architettura degli edifici circostanti. Gli uffici comunali ci stanno lavorando già da qualche tempo, alcune bozze di plateatico sono già state individuate ma tutto dipende da quanto diranno gli esperti della Soprintendenza: «Avere tavolini tutti diversi, colori non abbinati rischia di creare solo confusione - continua De Checchi - delle regole già ci sono, soprattutto nel regolamento Edilizio ma nulla di specifico. E invece la nostra proposta è quella di avere un centro storico uniforme, con i vari stili architettonici presenti in città ben evidenziati e l'arredo urbano in sintonia. E in questo contesto i plateatici, oltre a offrire un servizio ai turisti, sono fondamentali anche per dare un senso di decoro alla città».
L'OBIETTIVO
Il nuovo regolamento non si occuperà solo di tavolini e sedie, ma anche di gazebo ed edicole. De Checchi, del resto, già in inverno aveva annunciato un giro di vite, per così dire, anche nei mercatini tradizionali, in particolar modo a Natale. L'opinione dell'amministrazione è risaputa: magari meno mercatini, ma di qualità, a partire dall'estetica. L'idea di base è comunque sempre la stessa: portare in centro un arredo, seppure temporaneo, di alto livello e in linea con l'ambiente circostante. Già adesso vengono fatte delle verifiche circostanziate Gli organizzatori di ogni evento devono presentare un progetto con indicate chiaramente le caratteristiche di gazebo e bancarelle, oltre che corredati da foto. Ma non esiste ancora una linea guida. La giunta ha deciso che è arrivato il momento di darla. E il 2020, da questo punto di vista, sarà l'anno giusto. Il punto di partenza saranno i plateatici, primo biglietto da visita di ogni turista in arrivo in città. Poi toccherà a ogni altra struttura mobile dedicata al commercio. Il tutto per rendere Treviso sempre più attraente.
Paolo Calia
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