Nuovo tavolo da ping pong e il Sacro Cuore rinasce

Mercoledì 26 Giugno 2019
Nuovo tavolo da ping pong e il Sacro Cuore rinasce
LA STORIA
TREVISO Leo ha due grandi passioni: il parchetto del suo quartiere e il ping pong. Studia, fa i compiti, cronometra i minuti. Poi prende racchette e pallina. Esce di casa e arriva al Sacro Cuore. Così quasi ogni sabato e domenica. Quando inizia a palleggiare il tempo sembra volare. Si muove agile e asseconda la racchetta implacabile. I suoi amici lo sanno: quando gioca Leo non ce n'è per nessuno. Un piccolo campione. Ieri pomeriggio ha battuto anche un signore in camicia azzurra e cravatta. Uno che, anche se nel tennis da tavolo ha margini di miglioramento, come dice lui «mantiene le promesse anche se è un politico».
LA PROMESSA
Il sindaco ci ha rimediato un 20 a 22. Ma, ugualmente, sorride felice. Ha perso con dignità e, in barba alle complicazioni, è riuscito a dare a Leo e ai suoi amici un tavolo da ping pong rinnovato in tempi rapidi. Con i ragazzi ci sa fare, sa come prenderli. È riuscito a tirar fuori entusiasmo persino dai ragazzini difficili delle baby gang, ha convinto i rapper a rimediare alla sporcizia nella Loggia, li ha ringraziati pubblicamente e ha dato loro nuovi spazi. E ora ha reso Leo strafelice. «Ho accettato la sfida di Leo che mi ha pure battuto. Ma penso che la sua vittoria sia doppia: con rispetto e da vero cittadino attivo ha dato l'esempio a tutti noi spiega con entusiasmo Conte. Entusiasmo a mille per il nuovo tavolo da ping-pong al Sacro Cuore. Altro che playstation. Cosa era successo? Leo è un ragazzino bravo a scuola e amante degli sport. La sua autentica fissa è il ping pong. Ma negli ultimi tempi c'era una cosa che proprio non gli andava giù al parchetto del Sacro Cuore, dove va ad allenarsi tutti i week-end. Il tavolo di gioco era messo sempre peggio. E con tutte quelle crepe giocare diventava sempre più difficile. Finché, un giorno, non ha dovuto rassegnarsi. Niente più partite: il tavolo ormai era kaputt.
LA DECISIONE
«Ma non si può fare niente?» continuava a chiedere ai genitori. Si, ma chi glielo spiega a un ragazzino di 14 anni che sistemare la cosa pubblica non è una passeggiata? Che c'è la burocrazia, gli uffici, la variazione di bilancio? Insomma lui vedeva solo quel tavolo rotto e le racchette nel cassetto. Ha pensato e ripensato, non si dava pace. Così si decide e chiede alla mamma il permesso di scrivere personalmente al sindaco. Sono triste, perchè nel mio quartiere non posso più fare le partite. Lei mi può aiutare?. La lettera arriva sul tavolo di Mario Conte. E risveglia l'entusiasmo dell'ex ragazzino di periferia, che nei parchetti del quartiere a sfinirsi di partitelle ha passato infanzia e adolescenza. «Un giorno, con grande educazione e senso civico, il ragazzo ha deciso di scrivermi una mail segnalando il problema e promettendomi che, in caso di riqualificazione dello spazio di gioco, ne sarebbe stato il primo custode. Una lettera che mi ha colpito tantissimo». Così il sindaco si mette al lavoro.
IL FINALE
E il tavolo, in poche settimane, viene rinnovato e ora è a disposizione di tutti. «Signor sindaco sono Strafelicee! - gli scrive pochi giorni fa il ragazzo - mia mamma mi ha dato la notizia. In realtà in questi giorni sono sempre a casa a studiare perché ho gli esami. Grazie è proprio speciale! Ho l'esame orale il 20 giugno e dal 21 sono liberissimo. Il 25 giugno ci sarò sicuramente. Porto io racchette e pallina, va bene??» . Detto fatto: ecco il sindaco e Leo nell'afa di fine giugno vivere una partita galvanizzante. Ora Leo ha promesso che vigilerà sull'amato tavolino da ping pong tirato a lucido. Al sindaco ha già detto di essere disponibile per la rivincita. È proprio vero: bastano due racchette, una pallina e ci si diverte per ore. A qualsiasi età.
Elena Filini
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