I soldi per gli stipendi non arrivano alla Nardi Cucine. Tutto è in alto mare e sono state avviate le procedure di mobilità volontaria. La situazione per i 160 lavoratori dello stabilimento di Sernaglia e i 40 di Paderno Dugnano (Mi) non si sblocca: «La trattativa non prosegue bene, mancano informazioni e le commesse sono in diminuzione», sbotta il sindacato, dopo che l'azienda a inizio settimana ha chiesto nuovamente tempo per trovare soluzioni. Si va avanti sulla fiducia, a proroghe. Nell'ultimo incontro un mese fa l'ad Marco Nardi aveva incontrato direttamente i lavoratori chiedendo quattro settimane, nelle quali attivare contatti nuovi per sbloccare liquidità e trovare nuovi mercati. I lavoratori, in arretrato di mesi con le paghe, hanno accettato e avuto l'assicurazione di acconti settimanali di 200 euro, che ora rischiano di esaurirsi. E molti sono allo stremo. «In questi giorni abbiamo avuto diversi scambi con l'azienda - conferma Paolo Agnolazza della Fim Cisl - e strappato un appuntamento per i primi giorni di giugno. Nel frattempo abbiamo chiesto che vengano mantenuti gli impegni economici, non scritti, degli acconti settimanali: vorremmo davvero che la situazione cambiasse, preferibilmente in meglio. Ma non si vede la luce». La cosa che preoccupa è che sono calate vistosamente, pur in regime di solidarietà, le attività produttive in azienda. Un brutto segnale, visto che la produzione è molto rallentata da qualche giorno. «E questo nonostante che al tavolo ci dicano che il problema è esclusivamente finanziario e non di commesse. - sostiene Agnolazza -. Ma i macchinari fermi non sono un buon indicatore. È una questione che bisogna chiarire al più presto, ma prima delle prossime due settimane non abbiamo la possibilità di incontrare la direzione». I lavoratori, perdurando la situazione di stallo, sono sempre con il fiato sospeso per quanto riguarda il loro futuro, nonostante sia stata aperta la procedura di mobilità.
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