MONTEBELLUNA
Accalappiava i clienti tra gli appassionati del bodybuilding: soprattutto

Domenica 7 Novembre 2021
MONTEBELLUNA Accalappiava i clienti tra gli appassionati del bodybuilding: soprattutto
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Accalappiava i clienti tra gli appassionati del bodybuilding: soprattutto nella fascia dai 20 ai 53 anni, operai, studenti, professionisti. Pietro Munisteri, 25 anni, spalleggiato dalla madre Anna Maria Taormina, 60, era arrivato addirittura ad avere tra i suoi clienti noti rivenditori di farmaci, segno che negli anni si era ritagliato un ruolo tutt'altro che marginale nel mercato del doping. Ma c'è chi sta già pagando sulla propria pelle le conseguenze dei farmaci dopanti prodotti dal 35enne. Il trafficante non si limitava infatti a smerciare le medicine vietate già esistenti ma, nei panni di chimico ne produceva anche di proprie, usando brand inventati: Medical Pharma e Dunning Labs. Una vera e propria insidia per la salute di chi li assume. Lo hanno scoperto a proprie spese tre dei 125 clienti accertati dai Nas. Un 48enne piemontese ha perso 30 chili in soli due mesi e si è visto costretto a sottoporsi a due delicati interventi di asportazione di parte dell'intestino. Un 39enne veneto invece ha dovuto affrontare una mastoplastica per ridurre il seno, cresciuto a dismisura mentre a un 23enne, sempre veneto, sono stati diagnosticati disfunzione erettile e depressione.
ALLONTANATO
«Si era presentato come Alessio Munisteri anche se in realtà si chiama Pietro. È un personaggio particolare e sopra le righe. Ci ho parlato alcuni anni fa mentre ci allenavamo entrambi nella stessa palestra e mi disse lui stesso che faceva uso di anabolizzanti. Non sapevo, però, che li commerciasse anche». A parlare è Salvatore Buscemi, campione europeo di Body Building Pro e personal trainer come Munisteri. Lo aveva conosciuto personalmente circa 5 anni fa, ma dopo le affermazioni dell'uomo, Salvatore ha preso subito le distanze. Munisteri era noto nel mondo delle palestre e del bodybuilding per il suo essere eccessivo e forse inopportuno, perciò molte strutture lo avevano allontanato. «Nell'ultimo periodo sembrava essere sparito dalla circolazione. Non si vedeva più in nessuna palestra e presumo fosse già stato denunciato anche per altri motivi - continua Buscemi -. Questo è un settore che esce sempre martoriato per colpa di questi avvenimenti ma c'è anche la parte pulita, fatta di sacrifici e fatica».
INAFFIDABILE
Il 35enne arrestato avrebbe cambiato numerose palestre nel corso degli ultimi dieci anni: dal Dorian Gray di Maser, all'Heavy Metal di Vallà fino alla Fitness Factory di Signoressa. «Tre anni fa era venuto nella palestra dove lavoravo, l'HOF di Nervesa. Voleva lavorare lì: aveva il curriculum in mano ed era pronto per un colloquio - racconta una giovane personal trainer - mi sono spaventata e ho detto ai titolari di non fidarsi. Era una persona strana. Mi aveva scritto nei social, cercando di approcciare e dopo essersi sentito rifiutato ha iniziato ad insultarmi pesantemente. È successo a molte altre ragazze. Per questo non mi stupisco di ciò che ha fatto». I titolari delle palestre che Munisteri ha frequentato nel corso degli anni confermano di ricordare l'uomo fuori dalla righe, che si presentava sempre con un nome diverso dal suo. «Non lo vedo e non lo sento da molti anni. 10 anni fa frequentava la mia palestra e poi l'ho dovuto cacciare. Si è spostato all'Heavy Metal di Vallà ma è sempre stato un tipo strano» - racconta Yuri della palestra Dorian Gray di Maser.
PRATICA ILLECITA
I titolari si allontanano anche da questo commercio illecito e da questo modo di pensare, di cui si sente spesso parlare in questo mondo. Ma altri bodybilders non si nascondono e dicono di essere consapevoli di questa pratica illegale e antisportiva. «Non sono stupito perché è un fatto che persiste da molti anni e purtroppo non è distante da noi, non comune ma quasi» afferma uno. Un grave problema ancora non risolto quindi, presente nel bodybuilding come in molti altri sport.
Benedetta Basso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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