LA TESTIMONIANZA\1
RESANA «Sono positivo, il Covid mi ha tolto il respiro,

Mercoledì 4 Novembre 2020
LA TESTIMONIANZA\1
RESANA «Sono positivo, il Covid mi ha tolto il respiro, era come se avessi un incendio dentro ai polmoni». Parole nette quelle dell'assessore al Territorio, ambiente ed attività produttive del comune di Resana, Matteo Bellinato, anno 1971, che, ricoverato nell'ospedale Covid di Conegliano, non ha nemmeno la forza per parlare. Comunica per messaggio, con la famiglia e anche col giornale, dimostrando nonostante la grande stanchezza, uno spirito forte e tenace, pronto a combattere questo tacito ma subdolo sfidante.
Assessore, come sta?
«Scusi se non rispondo alle chiamate, ma non riesco a parlare. Sono con mascherina ed ossigeno, se parlo inizio a tossire. Non è una passeggiata. Dopo 4 giorni di febbre da 38 a 39 gradi, lunedì mi è mancato il respiro, mi sembrava di avere un fuoco dentro ai polmoni. Mercoledì ho fatto il tampone veloce e dopo 2 ore quello molecolare. Entrambi positivi».
Poi cos'è successo?
«Sono venuti a prendermi in ambulanza. E' stata una brutta sensazione. Mi hanno portato all'ospedale di Castelfranco per i primi esami e radiografie al torace e poi mi hanno trasferito nel reparto Covid di Conegliano. Adesso sono qui che respiro con l'aiuto della mascherina, ho la flebo con il cortisone e aspetto i risultati di ulteriori esami, ma penso che mi facciano una cura anche con l'antibiotico specifico contro il virus».
Cosa le hanno detto i medici?
«Che i miei polmoni non erano belli. Dovrò fare dei raggi ulteriori».
Lei come si sente?
«E' dura. Lo è sia fisicamente che psicologicamente. Comunque passerà e sconfiggerò questo virus. Spero solo che la gente capisca».
Cosa dovrebbero capire le persone?
«Devono usare la testa, rispettare le regole sia al lavoro che nei momenti di socializzazione. Quando si parla con altre persone bisogna mettere la mascherina, se si è seduti bisogna mantenere il giusto distanziamento e lavarsi spesso le mani. Ma soprattutto bisogna che passi il messaggio di rispettare le regole ufficiali e di non ascoltare quei cretini o leoni da tastiera che scrivono solo cazzate, che vadano a contatto con i positivi e che poi facciano la trafila degli ospedali. Questo virus è subdolo, tu pensi di essere immune ma non è vero. Tutti dicono che è un'influenza. Io ho quasi 50 anni e di influenze e bronchiti ne ho avute, questa è 100 volte più forte».
Qual è il consiglio?
«Di non sottovalutarlo. Il problema è che secondo me molte persone non sanno di essere positive, magari hanno un po' di tosse e hanno paura di andare a fare il tampone. Io ci sono andato per senso civico e rispetto degli altri, dei miei famigliari e degli anziani. Se non stiamo attenti e se non ci controlliamo non cambia nulla».
Lei aveva patologie pregresse?
«Questo virus è subdolo colpisce tutti. Io non ho patologie, portavo la mascherina, cercavo di mantenere la distanza ma poi quando andavi a mangiare o a bere un caffè te la toglievi. E così, mio malgrado, questo virus mi ha colpito. Dobbiamo stare tutti attenti anche per rispetto del personale sanitario».
Cioè?
«Da Castelfranco a Conegliano ho trovato tutto personale top, gentili, professionali, cordiali. Passano sempre a vedere come sto, se ho bisogno di qualcosa. Lunedì sono arrivato all'una e mezza all'ospedale di Conegliano ed ho trovato il personale pronto ad assistermi con un sorriso. Abbiamo proprio degli infermieri e dei dottori professionali ed è anche per questo che dobbiamo avere rispetto. Mai mollare, noi siamo più forti di questo virus».

Lucia Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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