LA SOLUZIONE
TREVISO La Radiologia ha capovolto il sistema che era stato previsto

Martedì 1 Dicembre 2020
LA SOLUZIONE
TREVISO La Radiologia ha capovolto il sistema che era stato previsto all'inizio. Ma il risultato è lo stesso. Anzi, così funziona ancora meglio. All'esterno del Ca' Foncello è stato installato un mezzo mobile con all'interno una Tac destinata in via esclusiva ai pazienti oncologici o con altre patologie, non positivi al coronavirus. Quando è arrivato si pensava di dedicarlo alle indagini collegate al Covid. Non tutti i pazienti positivi, però, possono essere trasferiti agilmente sul mezzo mobile. E così si è deciso di consacrare ai pazienti con infezioni da coronavirus la seconda Tac all'interno della Radiologia. Mentre quella mobile verrà usata per gli altri. «Con questo sistema nel 90% dei casi riusciamo a garantire il rispetto dei tempi previsti per le indagini su pazienti non Covid positivi, nella maggior parte oncologici -fa il punto Giovanni Morana, direttore della Radiologia- mentre avere la seconda Tac dedicata proprio ai pazienti positivi ci consente di evitare un utilizzo misto, con la necessità di procedere alla sanificazione dopo ogni esame e con ciò che ne consegue a livello di tempi di occupazione».
RISCHI AZZERATI
Il rischio era che l'aumento dei pazienti provenienti dal pronto soccorso e da Malattie infettive da sottoporre a Tac per il sospetto di polmonite interstiziale da Covid-19 rendesse impossibile fare anche gli altri esami. E i pazienti della Radiologia sono al 90% oncologici. Non sarebbe stato possibile posticipare oltre gli accertamenti. Un rischio che è stato scongiurato proprio con l'installazione della Tac a bordo del mezzo mobile. C'è ancora un lieve rallentamento nelle operazioni. L'Usl, comunque, punta a recuperarlo il prima possibile. Di pari passo, nel padiglione di Malattie infettive è stato attivato un servizio per i raggi al torace riservato ai pazienti positivi non ricoverati ma in isolamento domiciliare, sempre e solo a fronte della prescrizione del medico. Così si sono anche garantiti percorsi definitivamente separati per gli esami radiologici su pazienti non covid positivi. Di fatto abbiamo allestito un Covid Hospital all'interno dell'ospedale hub dell'Usl -sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria- Tutto questo mentre il resto dell'ospedale continua a funzionare per garantire l'attività di urgenza e l'attività oncologica». (mf)
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