L'EMERGENZA
TREVISO Adesso fanno paura anche i fiumi. La pioggia caduta negli

Sabato 16 Novembre 2019
L'EMERGENZA
TREVISO Adesso fanno paura anche i fiumi. La pioggia caduta negli ultimi giorni li sta velocemente riempiendo e le previsioni sono inquietanti. La Protezione civile ha emanato un'allerta rossa idrogeologico per la tutta la fascia pedemontana comprendendo oltre al rischio di frane anche quello relativo alla tenuta dei corsi d'acqua. Il Piave a Segusino si è alzato di quasi due metri nel pomeriggio di ieri. E l'azienda Cimolato, che si trova nella zona artigianale e che 12 mesi subì milioni di euro di danni, è corsa autonomamente ai ripari per tappare il tunnel sotto la strada provinciale dove erano state messe delle paratie che il Genio civile dopo l'evento alluvionale ha fatto rimuovere. Anche a Ponte di Piave chi abita nella golena ha iniziato a prepararsi. Il Livenza a Portobuffolè ha raddoppiato la portata in poche ore, arrivando a una quota di 3 metri. In pianura l'allerta per i fiumi è salita da giallo ad arancione. L'unità di crisi ha definito l'allerta di livello 2, che scatta quando c'è la concreta possibilità che si verifichi un'emergenza di massa perchè la pioggia continuerà a cadere almeno fino a domenica sera. Oltre ai corsi d'acqua si stanno tenendo d'occhio anche le frane. Lo smottamento della scarpata della provinciale 126 a Portobuffolè è peggiorato a causa dell'acqua che continua a impregnare il terreno. Stesso discorso vale per la provinciale 151 a Sarmede dove da tempo sono in atto degli smottamenti. «Si sta valutando un primo intervento diretto sul piano viario» dice il presidente della Provincia Stefano Marcon. Con le piogge, poi, continuano a formarsi buche lungo le strade. In alcuni casi sono vere e proprie voragini. Come quella che si è aperta sulla provinciale 44 a Vazzola in corrispondenza del ponte sul Monticano. «É stata probabilmente causata dal cedimento di un sottoservizio» fanno il punto dalla Provincia.
SITUAZIONE PERICOLOSA
I modelli fisico-matematici dei principali centri di calcolo rilanciano scenari preoccupanti. A partire da oggi si scaverà una depressione sul Tirreno che poi rischia di traslare verso le nostre regioni. Non prima di aver innescato nuove forti correnti di scirocco a tutte le quote. Un'eventualità del genere comporta tre problemi: forte vento su terreni imbevuti e quindi troppo morbidi per opporre resistenza al cedimento degli alberi, quota neve in netta risalita con scioglimento di quella già caduta e quantità precipitative notevoli. Per questo la Pedemontana, ma nel complesso l'intera Marca trevigiana, non può dormire sonni tranquilli.
«Dopo una pausa, da oggi pomeriggio e fino a domani è probabile una nuova fase di maltempo -confermano dal Centro della Protezione civile- con rinforzi di venti dai quadranti meridionali in quota e precipitazioni anche abbondanti sulle zone montane e pedemontane».
MONITORAGGIO SISTEMATICO
Nel vittoriese i centri operativi comunali sono aperti fin dalle prime ore di ieri mattina, mobilitate le associazioni di protezione civile, come pure i dipendenti comunali e diverse ditte private che, in caso di necessità, possono essere chiamate per intervenire con ruspe ed escavatori. Su tutte le Prealpi Trevigiane, da Valdobbiadene a Cordignano, corsi d'acqua, colline e il territorio in generale sono costantemente monitorati. La macchina per affrontare eventuali emergenze idrogeologiche sul territorio è dunque attivata. Ieri a causare più danni è stato il forte vento che ha soffiato in Val Lapisina. Per diverse ore il viadotto di Fadalto dell'A27 è stato interdetto ai camion e ai furgoni telonati, costretti dunque a deviare sulla statale Alemagna. Sempre in Val Lapisina, a Nove una baracca è stata scoperchiata da una folata e le lamiere sono finite in mezzo a via della Ferrovia. Nel tardo pomeriggio, al comando di polizia locale è arrivata la segnalazione di una voragine stradale apertasi in via Baracca, a Forcal, là dove pochi giorni fa Enel aveva eseguito uno scavo. «Il consiglio -fanno sapere dal Coc- è di limitare gli spostamenti». Un black-out elettrico ha interessato l'abitato delle Fratte a Fregona. A Sarmede tutti i corsi d'acqua sono sorvegliati speciali: «Si stanno ingrossando a vista d'occhio» testimoniava ieri pomeriggio il sindaco Larry Pizzol. E per uscire dall'incubo mancano almeno altre 48 ore.
Mauro Favaro
Claudia Borsoi
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