L'ATTACCO
TREVISO «Se la società dell'ex caserma Serena non è

Sabato 8 Agosto 2020
L'ATTACCO TREVISO «Se la società dell'ex caserma Serena non è
L'ATTACCO
TREVISO «Se la società dell'ex caserma Serena non è in grado di gestire il centro deve semplicemente restituire le chiavi al ministero dicendo che non riesce a far rispettare le indicazioni che vengono date. Avevamo dettato prescrizioni precise sulla separazione tra i migranti positivi e negativi. Non sono state rispettate. Forse le cose sarebbero state un po' più semplici se la stessa società avesse inserito qualche adulto in più tra tutti i giovani operatori. Ma non è andata così».
CASI RADDOPPIATI
Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria trevigiana, usa parole di fuoco nei confronti di Nova Facility, la società che gestisce il centro di accoglienza per richiedenti asilo dell'ex Serena, dopo lo screening che ha evidenziato il raddoppio nel giro di una sola settimana del maxi-focolaio da coronavirus, passato da 137 contagiati (136 migranti più un mediatore culturale) a 244 contagiati (233 migranti e 11 operatori). Ieri Gian Lorenzo Marinese, guida della Nova Facility, che gestisce anche l'hotspot di Lampedusa, non ha lesinato critiche all'Usl per aver dichiarato lo struttura Covid-free dopo i primi casi di giugno. «Tra i casi di giugno e l'attuale focolaio è passato un mese e mezzo. Non c'è correlazione mette in chiaro Benazzi ci siamo sempre precipitati a fare i tamponi, tra l'altro in casa d'altri. I nostri operatori hanno lavorato benissimo. Davanti ad accuse simili non escludiamo la possibilità di procedere con querele. Nel corso dell'ultimo screening io stesso ho visto che nell'ex caserma non venivano rispettare le regole. Non ho intenzione di insegnare il mestiere a nessuno, ma non posso nemmeno accettare che chi non ha seguito le prescrizioni lo insegni alla task force di specialisti dell'Usl». Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione, Luca Zaia.
IL GOVERNATORE
«Trovo scandaloso quello che sta accadendo nell'ex Serena. Mi chiedo perché non sia stata garantita la prevenzione sanitaria. Queste strutture devono chiudere scandisce il governatore i veneti sono stati chiusi in casa 130 giorni. Credo che qualcuno possa farlo per 15 giorni. Dispiace perché poi nelle classifiche nazionali viene fuori che il Veneto è un lazzaretto. Non è vero. Magari c'è qualcun altro che non ha controllato dove doveva farlo. Non ne faccio una questione di pelle, di credo religioso, di provenienza territoriale. Ne faccio una questione di civiltà». Proprio alla luce del mancato rispetto delle separazioni, confermato anche dalla Prefettura, l'Usl aveva già messo in conto un allargamento del focolaio. Lo screening ha dato la triste conferma. Oggi oltre l'80% dei 284 richiedenti asilo è contagiato. Al netto dei tamponi che devono essere riprocessati, solo 47 persone sono risultate negative. Tanto che a questo punto, paradossalmente, è di fatto saltata anche la corsa alla divisione. «Era chiaro che senza il rispetto dei distanziamenti e senza l'uso delle mascherine l'infezione si sarebbe allargata. Vista la situazione, ci aspettiamo che tra 7 giorni praticamente tutti gli ospiti siano positivi al Covid-19 - sottolinea Benazzi - per fortuna il virus si è attenuato. Questo conferma quanto detto dal dottor Roberto Rigoli, direttore del centro di Microbiologia di Treviso». Il nuovo screening generale è fissato per il 12 agosto. L'Usl non esclude di trovare altre positività. Ma dovrebbe essere il giro di boa. Nelle successive due settimane di isolamento totale, il numero dei contagiati dovrebbe iniziare a scendere. Alla fine la quarantena blindata potrebbe durare fino al 26 agosto. Una volta individuati i primi negativi, si procederà col doppio tampone di controllo nell'arco di 48 ore. Si sta valutando di eseguire test sierologici per valutare la presenza degli anticorpi. Quel che è certo è che solo i migranti immunizzati potranno poi uscire dall'ex Serena.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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