IL VIAGGIO
GODEGA Da solo non avrebbe potuto raggiungere il centro vaccinale.

Domenica 18 Aprile 2021
IL VIAGGIO GODEGA Da solo non avrebbe potuto raggiungere il centro vaccinale.
IL VIAGGIO
GODEGA Da solo non avrebbe potuto raggiungere il centro vaccinale. Ma lui, classe 1934, da diverso tempo in dialisi, all'immunizzazione, dopo tanta attesa non ci voleva proprio rinunciare. Nazareno, classe 1934, di Codogné, non sapeva proprio come fare. Ma a risolvere il problema ci ha pensato il suo medico, il dottor Alfonso Feis, che lavora a San Fior ma che non ci ha pensato due volte ad accompagnarlo, attendere il tempo necessario per il vaccino, e riportare Nazzareno a casa. «Sono proprio felice di essere riuscito, finalmente, a sottopormi alla prima dose - racconta felice il pensionato - e tutto grazie al dottor Feis, il cui piccolo grande gesto mi ha reso tutto più semplice». «Rinunciare - aggiunge un altro anziano -, secondo me è un'assurdità. Quanti morti devono esserci ancora per convincerci»?
ALTA ADESIONE
Ieri l'adesione alla campagna vaccinale rivolta agli over80, con accesso libero, è stata alta. Alle Fiere di Godega, la cui struttura è stata messa a disposizione dal Comune, tra i volontari non c'erano solo Protezione civile e alpini, ma anche semplici studenti. Tutti impegnati a garantire l'efficienza di un sistema che, in qualche occasione, ha evidenziato qualche falla. Non ieri, con gli anziani invitati a presentarsi rigorosamente in base al mese di nascita. Subito dopo il signor Nazareno, in fila, anche un gruppo di cinque suore dell'Istituto Figlie di Giuseppe di Vittorio Veneto. Una di loro è accompagnata con una sedia a rotelle. Sono tutte felici di potersi finalmente vaccinare. In questi mesi sono stati tantissimi i religiosi che hanno pagato con il prezzo più alto il contagio che in molte comunità si sono diffuse anche per la volontà di suore e sacerdoti di stare fino all'ultimo accanto a confratelli e consorelle. «Che dire, siamo felici di aver fatto il vaccino. Dubbi? Nessuno, sappiamo che questa è la strada per sconfiggere definitivamente la piaga del Coronavirus».
NESSUN TIMORE
Anche Lina Zuccolotto, 90 anni è lucida e felice di essere qui. La accompagna il figlio Daniele Lot, di Codognè: «Mia madre è voluta venire spontaneamente a farsi vaccinare e l'ho accompagnata». Lei risponde con un sorriso: «Certo che si, io e le mie amiche, coetanee o di qualche anno in più o in meno, siamo venute tutte in questi giorni a vaccinarci. Ci mancherebbe altro. Se questa è l'unica maniera per uscire da questa situazione, facciamocelo questo benedetto vaccino. Specialmente noi che siamo più a rischio. Qui sono tutti molto gentili e tutto si è svolto con tanta tranquillità».
PROCEDURE CONSOLIDATE
Le dieci postazioni vaccinali hanno continuato a lavorare a pieno ritmo senza intoppi ne ritardi. All'ingresso un volontario degli alpini chiama con un piccolo megafono gli anziani per fasce orarie a seconda del mese di nascita. Dopo l'entrata scaglionata e distanziata viene rilevata la temperatura corporea a tutti e da qui si passa al centro di accettazione dove i giovani al computer chiedono le credenziali, l'età la tessera sanitaria di ognuno. Il passo successivo sta nel compilare l'anamnesi in modo da stabilire le eventuali patologie dei singoli. Chi l'ha già fatto a casa, come consigliato, viene brevemente interrogato per essere sicuri non sia stato involontariamente omesso qualcosa di importante. Un medico aiuta passo dopo passo a compilare il foglio che verrà consegnato in uno dei dieci punti dove si trovano due addetti. Accomodati nella sedia viene inoculato il vaccino (Pfizer nella giornata di ieri) e al paziente viene chiesto di aspettare quindici minuti in un'area appositamente preparata con sedie distanziate. Nessuno, nella giornata di ieri, a differenza di qualche sporadico caso registrato le scorse settimane, ha avuto problemi e tutto si è svolto nel massimo ordine e sicurezza. Sotto le mascherine protettive non si vedono i sorrisi ma negli occhi si poteva leggere un senso di soddisfazione per aver potuto fare il primo passo verso la sconfitta del virus.
Pio Dal Cin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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