IL DOLORE
PREGANZIOL Papà Franco ha gli occhi gonfi. Trattiene le lacrime

Lunedì 16 Dicembre 2019
IL DOLORE PREGANZIOL Papà Franco ha gli occhi gonfi. Trattiene le lacrime
IL DOLORE
PREGANZIOL Papà Franco ha gli occhi gonfi. Trattiene le lacrime per darsi forza, e trasmetterla da capofamiglia alla moglie Silvia, straziata dal dolore, e all'altro figlio, Andrea. Chiude dietro di sé la porta d'ingresso dell'appartamento al civico 112 di via Vittorio Veneto a Santrovaso di Preganziol perché dentro c'è Christian, il bambino di sei anni che Greta ha avuto quando ne aveva 18. «Adesso abbiamo un figlio da crescere - sussurra Franco - Davvero non so da dove cominciare». Il piccolo ancora non sa cos'è accaduto ieri in quell'incrocio maledetto a Santa Maria di Sala, e Franco, papà e nonno, fatica a rendersene conto. «È un momento terribile, non volevo che si prendesse la moto ma è sempre stato un suo desiderio, ed era felice di averlo realizzato». Il dolore è composto, nonostante lo squarcio che la scomparsa di Greta ha creato. Da medico rianimatore di casi simili ne ha visti tanti, così come la moglie Silvia, stessa missione e passione, a bordo delle ambulanze per cercare di salvare vite. «Ho sempre pensato a come potessero sentirsi le famiglie che perdono un loro caro in un incidente - sottolinea Franco - Adesso lo stiamo imparando. E fa male. Andremo avanti perché la vita va avanti, vedremo come». Greta mancherà, molto, ma sarà presente ogni volta che guarderanno Christian. «Dobbiamo pensare innanzitutto a lui, che è stato la gioia di Greta». La 24enne voleva seguire le orme dei genitori: operatrice sociosanitaria, lavorava per la Castel Monte. Per un periodo ha aiutato gli anziani alla Villa della Magnolie a Monastier, ma il suo scopo era lavorare nelle ambulanze. Aiutare gli altri faceva parte del suo dna, e voleva metterlo in pratica anche nella sua professione. Greta ha sempre abitato con i genitori, ma da tre mesi si era trasferita a Dosson di Casier dove stava mettendo su casa per lei e il figlio. «Aveva mollato la casa di riposo per inseguire il suo sogno - ricorda Franco - Siamo orgogliosi di lei». A piangerla anche il parroco di Santrovaso, don Daniele Bortoletto, assieme alle maestre della scuola materna che fino a giugno hanno avuto Christian come alunno. «Siamo sconvolte» dicono, ripensando a quando Greta, alcune volte, è andata a prendere il figlio all'asilo in ambulanza.
Giuliano Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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