IL BILANCIO
TREVISO Alla fine è stato contagiato anche lo sposo. Un altro

Domenica 25 Ottobre 2020
IL BILANCIO TREVISO Alla fine è stato contagiato anche lo sposo. Un altro
IL BILANCIO
TREVISO Alla fine è stato contagiato anche lo sposo. Un altro matrimonio si è trasformato in un focolaio di coronavirus con 11 positivi. La cerimonia è stata celebrata nei giorni scorsi nel distretto di Pieve di Soligo. Anche stavolta tutto sembrava essere andato per il meglio. Poi, però, uno degli invitati ha sviluppato sintomi simil influenzali. Il tampone ha confermato i sospetti: positivo al Covid-19. La task force dell'Usl della Marca ha controllato le altre persone che avevano partecipato alla cerimonia. E alla fine lo screening ha evidenziato undici contagiati, compreso lo sposo. È il terzo matrimonio nell'ultimo mese e mezzo che diventa teatro di un focolaio. Scie di contagi più contenute emergono ormai con regolarità tra nozze, cresime, funerali e feste in generale.
L'ANALISI
Lo confermano i contagi legati al pranzo tra amici organizzato la settimana scorsa in una casa privata nella zona tra Conegliano e Vittorio Veneto. L'indagine epidemiologica si è conclusa evidenziando la positività al coronavirus di tutti e 19 i partecipanti. Il Covid-19 sta circolando in modo impetuoso. E purtroppo, di pari passo con il numero di positivi, aumentano anche i ricoveri negli ospedali trevigiani. Solo ieri ce ne sono stati altri 15. È stata toccata quota 100. Tante sono al momento le persone che hanno bisogno delle cure ospedaliere: 5 sono in terapia intensiva (tre a Treviso e due a Conegliano), 39 sono ricoverate tra le Malattie infettive e la pneumologia del Ca' Foncello, 51 nella Medicina dell'ospedale di Vittorio Veneto (13 in più nelle ultime 24 ore) e 5 nell'ospedale di comunità della stessa Vittorio Veneto. «Oggi la curva dei contagi è esponenziale. E più aumentano i casi, più aumentano i sintomatici e più aumentano le persone con gravi conseguenze avverte Mauro Ramigni, direttore del servizio di Epidemiologia dell'Usl è più che mai indispensabile rispettare tutte le misure di prevenzione. Bisogna pensare che se nessuno prestasse attenzione arriveremmo a contare un sacco di decessi. Non è accettabile. L'altro giorno ho visto una decina di persone al bar che stavano facendo aperitivo senza mascherina e senza distanziamento. Mi sono chiesto: vale la pena allora fare tutto ciò che stiamo facendo? La risposta è sì, ma i cittadini devono darci una mano».
I DATI
Solo ieri nella Marca sono emersi 336 nuovi contagi. Oggi sono esattamente 3.329 i trevigiani che stanno combattendo contro il virus. Per quanto riguarda le scuole, sono state messe in quarantena altre 9 classi: 3 dell'asilo, 1 delle elementari, 2 delle medie e 3 delle superiori. Dalla seconda elementare in su l'isolamento scatta quando emergono più casi all'interno della stessa sezione. Altre 7 classi, con un solo caso, sono invece in auto-monitoraggio: possono continuare a seguire normalmente le lezioni ma senza svolgere attività extra-scolastiche. «Le scuole oggi non rappresentano il motore dell'epidemia specifica Ramigni il discorso è invece diverso se analizziamo ciò che accade fuori». Attualmente nel trevigiano ci sono 3.086 persone in isolamento domiciliare, tra positivi, contatti e quarantene precauzionali. Poco meno di 650 hanno sviluppato dei sintomi. È questo uno dei fronti più delicati. «Davanti alla mole di contagiati, il contact tracing è in ritardo di qualche giorno. Le persone che ricevono il referto di positività, però, hanno comunque il dovere di stare a casa. E lo stesso vale per i propri conviventi, anche se negativi».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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