L'INDAGINE
TREVISO La lite furibonda dentro alla macchina, lui che gira il volante

Mercoledì 12 Giugno 2019
L'INDAGINE
TREVISO La lite furibonda dentro alla macchina, lui che gira il volante a destra e a sinistra facendo ondeggiare paurosamente la vettura da una parte all'altra dello stradone rettilineo che da Santandrà porta verso Povegliano. Lungo l'altra carreggiata proveniente dalla direzione opposta appare la Toyota Yaris guidata da Giuseppina Lo Brutto; con lei c'è il marito Flavio Cagnato. Quando la macchina con alla guida la 62enne è a pochi metri di distanza Christian Barzan effettua una improvvisa sterzata a sinistra lanciando la sua Alfa Romeo Mito a tutta velocità contro l'altro mezzo. Questa l'ipotetica, terribile ricostruzione dello schianto mortale di Povegliano a cui sta lavorando la Procura e che potrebbe costare al 22enne di Quinto la pesantissima accusa di omicidio volontario.
IL RAPTUS
Non sarebbe stata quindi una tragica fatalità l'incidente che venerdì notte è costato la vita all'ex dipendente della Provincia di Treviso. E adesso la posizione del ragazzo, inizialmente indagato per omicidio stradale, si è notevolmente aggravata perché l'ipotesi su cui sta lavorando il sostituto procuratore Francesca Torri, è quella di omicidio volontario e duplice tentato omicidio. Deluso e sconvolto per la storia d'amore andata in frantumi Christian avrebbe voluto farla finita trascinando con sé anche Giorgia Biglieri, la 21enne di Arcade che quella sera era con lui per ribadirgli l'intenzione di troncare la relazione. A pagare le conseguenze del folle gesto del 22enne, uno studente al terzo anno di Economia che vive a Quinto con la famiglia, è stata Giuseppina Lo Brutto. Lo schianto terrificante non le ha lasciato scampo ed è morta sul colpo. Il marito, che sedeva sul sedile anteriore del passeggero, ha riportato fratture multiple alle braccia e si trova ancora ricoverato al Ca' Foncello in attesa di essere sottoposto ad una serie di interventi chirurgici. Lì è ricoverato ancora anche Christian, con una frattura al femore. Giorgia invece è stata dimessa. E' stata lei, che per miracolo ha subito solo un colpo alla rachide, ha raccontare ai soccorritori quello che sarebbe davvero successo. «Lo ha fatto apposta, ha sterzato buttandosi intenzionalmente contro l'altra auto». Parole che pesano come pietre e che la giovane ha ripetuto ieri pomeriggio in questura quando alle 15 è stata accompagnata dal padre a rispondere alle circostanziate domande degli investigatori. Sulla strada non ci sono infatti tracce di frenata dell'Alfa Romeo. La spiegazione potrebbe essere la poca distanza dai due mezzi ma anche il fatto che il 22enne non avrebbe voluto fermarsi.
LE TRACCE
Qualche centinaio di metri prima invece sull'asfalto ci sono i segni di un percorso compiuto dall'Alfa Mito come a zig zag. Le perizie che saranno disposte dalla Procura dovranno fare chiarezza sugli ultimi istanti di quella folle corsa e chiarire se anche la ragazza abbia messo le mani sul volante, magari nel tentativo di far smettere al 22enne di ondeggiare pericolosamente da un lato all'altro dello stradone. L'esame tossicologico su Christian B. ha dato esito negativo. Il giovane non aveva insomma bevuto e non stava guidando sotto l'effetto di droghe. Era invece lucido quando, in preda alla rabbia per aver perso ogni chance con la ex fidanzata, avrebbe premuto l'acceleratore e sterzato il volante. Sapeva cosa stava facendo e non poteva non immaginare che quel suo gesto avrebbe avuto conseguenze anche per chi si trovava all'interno del veicolo che avrebbe puntato come in una picchiata da kamikaze. Gli investigatori vogliono risentire Giorgia e ascoltare Flavio Cagnato, che dal momento in cui ha appreso della morte di Giuseppina è caduto in un profondo stato di choc. Ma importante sarà anche quello che avrà da dire Christian, ad un passo dal ritrovarsi accusato di un reato, l'omicidio volontario aggravato da un duplice tentato omicidio, che potrebbe mandarlo alla sbarra e fargli rischiare una pena che parte da 21 anni di reclusione. La famiglia del ragazzo ha nominato come legale di fiducia l'avvocato Fabio Crea del Foro di Treviso, che già oggi dovrebbe incontrare Christian in Ospedale. «In questa fase - ha detto Crea - è doverosa la prudenza. Lui è ancora in stato di choc, una volta ripresosi sarà in grado di dare la propria versione dell'accaduto».
Denis Barea
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