IL FUTURO
TREVISO Al centro dei piani di Fondazione Cassamarca resta l'università. Il presidente Luigi Garofalo intende proporre di allargare gli orizzonti dell'offerta formativa e sta già sondando il terreno, sia con l'ateneo di Venezia che con quello di Padova, per valutare la possibilità di istituire a Treviso un nuovo corso di laurea di sei anni che metta assieme Giurisprudenza ed Economia e Commercio e permetta di conseguire la doppia laurea.
Presidente Garofalo, creare una facoltà che unisca Giurisprudenza ed Economia vuol dire far lavorare assieme le università.
«Certo, lo ritengo un progetto fattibilissimo: le competenze e le strutture già ci sono. E riusciremmo a formare professionisti in grado di muoversi abilmente in entrambi i campi, giuridico ed economico. Proprio quello che il territorio chiede».
E con un occhio sempre rivolto alla Cina.
«Sì. Abbiamo la fortuna di ospitare Ca' Foscari e mi piacerebbe creare un luogo di alta formazione dove consentire ai laureati di fare pratica con le aziende trevigiane che dialogano con la Cina. Si potrebbe partire con servizi di traduzione e di consulenza sul sistema giuridico cinese».
Che altra facoltà le piacerebbe portare a Treviso?
«Più che portarne una nuova, mi piacerebbe rivedere lo Iuav».
Tasto dolente: a Treviso già c'era, poi ha scelto di tornare a Venezia.
«Se tornasse ne sarei lieto. Una sistemazione adeguata saremmo in grado di trovarla. Mi piacerebbe però avere a Treviso uno o più corsi di laurea completi tra quelli di Architettura».
La questione della sede è risolta? L'università resta all'ex distretto?
«Non è una novità, lo ripeto: l'ex distretto è dedicato all'università. Noi la vediamo principalmente in quella sede. A cui, eventualmente, si può aggiungere altro in base alle esigenze».
Tipo villa Franchetti?
«La soluzione individuata per villa Franchetti, assieme alla Provincia che ne è la proprietaria, è di vendere quote a chi è interessato: enti pubblici, università, privati».
Una multiproprietà insomma.
«Non è l'immagine esatta. Chi acquista una quota, che andrà a finanziare il recupero, potrà utilizzare gli spazi necessari. È possibile un utilizzo in contemporanea di piena soddisfazione per tutti: la sala conferenze per l'università, la barchessa per l'imprenditore che necessità di spazi espositivi, il parco a disposizione della cittadinanza. Ma faremo un regolamento per la gestione».
E l'Appiani? Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate sono ormai date nella nuova sede all'ex caserma Salsa.
«Sinceramente a noi non è arrivata alcuna disdetta dell'affitto per la torre che stanno utilizzando, nessuno ci ha ancora parlato».
P. Cal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO Al centro dei piani di Fondazione Cassamarca resta l'università. Il presidente Luigi Garofalo intende proporre di allargare gli orizzonti dell'offerta formativa e sta già sondando il terreno, sia con l'ateneo di Venezia che con quello di Padova, per valutare la possibilità di istituire a Treviso un nuovo corso di laurea di sei anni che metta assieme Giurisprudenza ed Economia e Commercio e permetta di conseguire la doppia laurea.
Presidente Garofalo, creare una facoltà che unisca Giurisprudenza ed Economia vuol dire far lavorare assieme le università.
«Certo, lo ritengo un progetto fattibilissimo: le competenze e le strutture già ci sono. E riusciremmo a formare professionisti in grado di muoversi abilmente in entrambi i campi, giuridico ed economico. Proprio quello che il territorio chiede».
E con un occhio sempre rivolto alla Cina.
«Sì. Abbiamo la fortuna di ospitare Ca' Foscari e mi piacerebbe creare un luogo di alta formazione dove consentire ai laureati di fare pratica con le aziende trevigiane che dialogano con la Cina. Si potrebbe partire con servizi di traduzione e di consulenza sul sistema giuridico cinese».
Che altra facoltà le piacerebbe portare a Treviso?
«Più che portarne una nuova, mi piacerebbe rivedere lo Iuav».
Tasto dolente: a Treviso già c'era, poi ha scelto di tornare a Venezia.
«Se tornasse ne sarei lieto. Una sistemazione adeguata saremmo in grado di trovarla. Mi piacerebbe però avere a Treviso uno o più corsi di laurea completi tra quelli di Architettura».
La questione della sede è risolta? L'università resta all'ex distretto?
«Non è una novità, lo ripeto: l'ex distretto è dedicato all'università. Noi la vediamo principalmente in quella sede. A cui, eventualmente, si può aggiungere altro in base alle esigenze».
Tipo villa Franchetti?
«La soluzione individuata per villa Franchetti, assieme alla Provincia che ne è la proprietaria, è di vendere quote a chi è interessato: enti pubblici, università, privati».
Una multiproprietà insomma.
«Non è l'immagine esatta. Chi acquista una quota, che andrà a finanziare il recupero, potrà utilizzare gli spazi necessari. È possibile un utilizzo in contemporanea di piena soddisfazione per tutti: la sala conferenze per l'università, la barchessa per l'imprenditore che necessità di spazi espositivi, il parco a disposizione della cittadinanza. Ma faremo un regolamento per la gestione».
E l'Appiani? Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate sono ormai date nella nuova sede all'ex caserma Salsa.
«Sinceramente a noi non è arrivata alcuna disdetta dell'affitto per la torre che stanno utilizzando, nessuno ci ha ancora parlato».
P. Cal.
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