Fulmine fatale sulla Marmolada. È costato la vita all'opitergino Mirko Querin, 42 anni, artigiano, padre di due bambini, apprezzato socio e istruttore del Cai, con grande esperienza. Doveva essere una giornata da ricordare quella sulla regina delle Dolomiti per la comitiva del Cai, partita per raggiungere Punta Penia a quota 3.343 metri. Lì doveva tenersi un corso di alta montagna della scuola costituita 25 anni fa dalle sezioni Cai di Oderzo, Ponte di Piave e Motta di Livenza. Ma pochi minuti prima delle 10.30, sul tratto attrezzato della via ovest, è caduto un fulmine che oltre a causare la morte di Querin ha provocato il ferimento di altri 4 rocciatori. L'allarme è stato lanciato da uno dei 12 componenti del gruppo. Per il 42enne Querin non c'è stato nulla da fare, malgrado i tentativi di rianimazione da parte dei compagni, tra questi anche un'infermiera. In gravi condizioni anche Renato Saviane, 51enne di Ponte di Piave. Ferita a una gamba una ragazza e più lievemente altre due persone. Molto impegnativo l'intervento di recupero del gruppo. Il 118 ha subito inviato gli elicotteri di Trento e del Suem di Pieve di Cadore, bloccati purtroppo da un muro di nubi, con la sola possibilità di trasportare in quota alcune squadre del Soccorso alpino di Alta Val di Fassa, Val Pettorina e Alleghe, compreso il personale medico, che poi hanno proseguito a piedi per un'ora e un quarto circa. Grazie all'apertura dell'impianto di risalita Graffen, altri soccorritori sono successivamente potuti arrivare fino a Pian dei Fiacconi e da lì hanno raggiunto gli alpinisti per riportarli a valle, visto il perdurare del maltempo e l'impossibilità di decollo delle eliambulanze, atterrate in attesa di un miglioramento a passo Fedaia. «Mirko adorava la montagna -dice il cugino Alessandro Querin- e la affrontava sempre con tutte le certezze del caso. Ricordo un episodio, qualche anno fa, alla cascata di Fanes. Eravamo in gita assieme e abbiamo incontrato un gruppo di escursionisti con scarpe inadeguate e senza le sicure necessarie. Mirko non ha perso l'occasione per farglielo notare e invitarli a non proseguire l'itinerario». «E un'altra volta sempre in uscita assieme -aggiunge il cugino- un fulmine lo ha sfiorato scaricandosi su un vicina teleferica. Allora Mirko rise per l'accaduto. Oggi, purtroppo, l'epilogo è stato ben diverso». Socio del Cai di Oderzo, Querin era un appassionato di montagna. Un amore condiviso con la moglie Rosanna Carrer, casalinga, anche lei membro della comitiva. I coniugi hanno due bambini di 4 e 8 anni. L'uomo oltre a moglie e figli lascia la mamma Jolanda e i fratelli Daniela, Elena e Mauro.
Potrebbe interessarti anche
