Arte, bici, osterie: Treviso meta ideale per il Guardian

Mercoledì 20 Novembre 2019
Arte, bici, osterie: Treviso meta ideale per il Guardian
LA GUIDA
TREVISO Il fascino discreto di Treviso conquista anche gli inglesi. Qualche mese fa, a inizio estate, era stato il prestigioso New York Times a dedicare un ampio reportage al capoluogo della Marca, ora è il britannico The Guardian a invitare a propri lettori a visitare questo territorio. La storica testata d'oltre Manica, lunedì scorso, ha pubblicato nella propria edizione on line una sorta di guida di viaggio in città e dintorni. Sei capitoletti per scoprire altrettante bellezze trevigiane: dai percorsi in bicicletta (spingendosi fin sul Monte Grappa) all'arte con i musei civici, le Gallerie delle Prigioni, la Collezione Salce, dalle osterie caratteristiche ai mercati cittadini, compreso quello ittico sull'Isola della Pescheria, al radicchio rosso e ai prodotti tipici della manifattura, dai canali della città d'acque all'immancabile Prosecco, con le sue colline Patrimonio dell'umanità Unesco.
CICERONE
A dettare il vademecum al giornalista John Brunton è Nicholas Sturlese, della famiglia titolare della nota trattoria Toni del spin (così come a fare da cicerone all'inviato del Nyt, era stata Antonella Stellitano, responsabile delle attività culturali della Fondazione Cassamarca). Di qua e di là dell'Atlantico, a colpire gli angolossassoni è soprattutto l'atmosfera di Treviso, vicina e simile a Venezia, ma libera dalle code e dall'affollamento frastornante della città di San Marco. Di certo, un ulteriore passo verso una dimensione turistica del suo centro principale e dell'intera provincia trevigiana ormai sempre più conosciuta anche a livello internazionale. Non può che esserne soddisfatto Gianni Garatti, presidente di Marca Treviso, ex consorzio di promozione, da qualche tempo consolidato in fondazione. Da anni l'organismo che guida lavora a questo scopo e la rinnovata collaborazione pubblico privato, tra la nuova Ogd (la cabina di regia istituzionale del settore locale) e il mondo delle imprese del comparto, coordinate dalla Camera di commercio, non può che portare ulteriori risultati.
LA SODDISFAZIONE
«Ancora una volta, anche riguardo a questo articolo ribadisce - è importante notare come al centro sia il prodotto, ancor più del territorio in sé. Cioè, non basta più dire che il nostro territorio è bello, bisogna far conoscere quello che si può fare qui: dalla bicicletta al golf, al prosecco. Il turismo è prodotto, soprattutto quando si tratta di produzioni locali, autoctone che consentono di creare delle identità ben definite, in modo da poterle promuovere con efficacia nel tempo». Sulla stessa linea Mario Pozza, presidente dell'ente camerale di Treviso e Belluno: «Un segnale molto positivo, soprattutto è anche una riprova della capacità degli operatori trevigiani di far conoscere Treviso e le sue specificità, che non sono solo quelle legate all'ambiente naturale o al patrimonio artistico, ma anche quelle che si possono catturare nelle nostre imprese. Quello che oggi viene definito turismo esperienziale: un'esperienza vissuta all'interno di una realtà produttiva, magari per vedere come si produce uno scarpone o il prosecco. Questi sono elementi che catturano l'attenzione del turista e, di conseguenza, dei mass media. E su questo dobbiamo puntare».
Mattia Zanardo
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