MILANO Non è servita all'Inter la goleada contro il Brescia per dimenticare

Lunedì 6 Luglio 2020
MILANO Non è servita all'Inter la goleada contro il Brescia per dimenticare quel vizio di gettare al vento le occasioni. Così dopo quello che era accaduto, sempre a San Siro, contro il Sassuolo (3-3), i nerazzurri perdono 1-2 contro il Bologna e restano a -4 dalla Lazio, sconfitta sabato sera all'Olimpico dal Milan.
Alla squadra di Antonio Conte non basta il gol di Lukaku, che diventa il quarto giocatore dell'Inter a segnare almeno 20 reti nella sua prima stagione assoluta in serie A entro le prime 30 giornate (il belga si mette in coda a Meazza nel 1930, Nyers nel 1949 e Ronaldo nel 1998).
TENACIA
Perché gli emiliani non si arrendono mai, tirando fuori una tenacia mai vista, caratteristica principe di Sinisa Mihajlovic. Nemmeno quando Orsolini sbaglia due volte davanti ad Handanovic e quando Barrow, nella ripresa, colpisce il palo. Il Bologna non affonda nemmeno quando resta in 10 per il rosso a Soriano (frasi ingiuriose nei confronti dell'arbitro Pairetto).
L'Inter comincia a scricchiolare poco alla volta. Eriksen non entra mai in partita e in mediana Gagliardini e Brozovic cominciano a commettere troppi errori (Barella in tribuna per problemi muscolari, oggi gli esami). Così come Lautaro Martinez che cerca in tutti i modi il gol, ma che dagli 11 metri calcia addosso a Skorupski. È questa per i nerazzurri l'inizio della fine. Perché il Bologna pareggia con il neoentrato Juwara e raddoppia con Barrow. Nell'intermezzo c'è il rosso (doppio giallo) di Bastoni. Per quanto riguarda i nerazzurri, questo è un film già visto. Non sarà facile riprendere la marcia verso il secondo posto per la squadra di Conte. Quanto alla vetta, se ancora fosse stato un obiettivo dei nerazzurri, è ora lontana 11 punti. Preoccupano i tanti blackout di questa Inter.
PROMESSE GAMBIANE
Resta la felicità di Juwara, nato in Gambia a fine 2001 (il 26 dicembre). Per lui è il suo primo gol in A, quattro anni dopo lo sbarco in Sicilia su un barcone, per poi essere portato in Basilicata, a Potenza. In Italia inizia nella Virtus Avigliano e passa al Chievo per poi trasferirsi al Bologna nella scorsa estate per 500mila euro. «Sono davvero contento, ricorderò questo giorno per tutta la mia vita», ha detto il 18enne. «Devo ringraziare il mister perché mi ha fatto giocare contro l'Inter con il Bologna sotto di un gol. Voglio dedicare la rete alla mia famiglia, al mio procuratore e a tutte le persone che mi hanno aiutato in questo percorso. Il mio idolo? Hazard, tifo Chelsea fin da bambino». Poi, ha aggiunto scherzando: «Anche Barrow (ride, ndc)». Infine: «Negli spogliatoi il mister ci ha detto che se avessimo pareggiato, avremmo vinto». E così è stato. Sono arrivati anche i complimenti di Barrow, suo connazionale: «Ho preso la sua maglia e ora me la porto a casa. Cerco sempre di dargli consigli sia in campo sia fuori dal campo. Il mister mi aiuta e io giro i suoi insegnamenti ai più giovani, come a Juwara».
Salvatore Riggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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