LA SVOLTA
ROMA Le carte scoperte sul tavolo delle riunioni della Continassa erano

Domenica 9 Agosto 2020
LA SVOLTA
ROMA Le carte scoperte sul tavolo delle riunioni della Continassa erano tre e avevano le facce di Simone Inzaghi, Mauricio Pochettino e Zinedine Zidane. Ma dal mazzo la Juventus ha pescato un jolly che già aveva con sé ma che sembrava destinato a non essere utilizzato, almeno non subito. È Andrea Pirlo il nuovo allenatore chiamato a sostituire l'esonerato Sarri. Un colpo di scena, magari non totale visto che l'ex centrocampista campione del mondo era già tornato a indossare la maglia bianconera, chiamato a guidare nemmeno 10 giorni fa l'under 23. Presentazione alla quale è intervenuto lo stesso Andrea Agnelli, per un'investitura che, ieri, ha avuto la sua spiegazione logica: «Un allenatore che si forma con la seconda squadra per poter, un giorno, allenare la prima squadra». Giorno arrivato ieri. Agnelli che, non potendo arrivare a Zidane - uno dei suoi due sogni proibiti, l'altro è Guardiola - prova la scommessa definitiva: crearsi uno Zidane in casa, allevare l'ex bandiera diventata allenatore con conseguente ingaggio adeguato. Un dettaglio importante nel bilancio in rosso dei bianconeri. Pirlo sarà alla sua prima esperienza. Fresco di patentino l'ex regista, 41 anni uno in meno di Buffon suo secondo portiere (e primo collaboratore, mentre Baronio sarà il suo vice), Pirlo in sede di presentazione come tecnico dell'under 23 aveva detto: «Ho avuto offerte per guidare prime squadre anche dall'Inghilterra, ma ho preferito un approccio più soft». Come non detto. Le sue idee calcistiche sono tutte da scoprire. Nel suo ex ruolo avrà il giovane Arthur, acquistato per sostituire Pjanic che certamente gli somigliava di più. Avrà anche Kulusevski, altro giovane rivelazione del Parma. Ma avrà soprattutto Cristiano Ronaldo, lo sguardo più importante da sedurre nello spogliatoio bianconero ricco di nove scudetti consecutivi, ma orfano di una Champions che non ne vuole sapere di tornare nella bacheca juventina. «Andrea nella sua testa ha l'idea di svolgere la carriera di allenatore come quella da calciatore, ovvero con la massima applicazione - ha detto il ds Fabio Paratici -. Ha un'idea di gioco molto europea e ci ha convinto. Al di là del fatto che le persone sono molto più importanti del professionista».
CONCORRENZA BATTUTA
Pirlo è spuntato a sorpresa, spazzando dal tavolo soprattutto Inzaghi. Era l'allenatore della Lazio quello partito in pole position, seguito dai bianconeri già da un paio di stagioni. Piaceva (e piace) per come ha tirato su la Lazio, portandola quest'anno a lottare per lo scudetto alla quale sembrava destinata fino al lockdown. Gioco spumeggiante, individualità esaltate al punto. Al discorso allenatore si univa quello del direttore sportivo: proprio per la capacità di trovare e valorizzare talenti prima poco conosciuti, alla Juventus piaceva l'accoppiata Tare-Inzaghi, con tanti saluti a Paratici per il quale sembra si sia fatta avanti la nuova Roma di Friedkin. Ma rispetto a Pirlo, Inzaghi aveva due difetti: il contratto che lo lega a Lotito fino al 21 e il precontratto firmato fino al 23. Il presidente della Lazio aveva già fatto sapere che per liberarlo avrebbe preteso 10 milioni. Troppo.
Piaceva (e piace) anche Mauricio Pochettino, ex tecnico del Tottenham portato fino alla finale di Champions. Calcio essenziale, con un modulo di riferimento collaudato come è il 4-2-3-1, l'argentino era entrato nei ballottaggi anche del dopo Allegri. A non convincere sono state le pretese economiche: 10-12 milioni l'anno. Gli altri nomi sono state suggestioni o, come detto, sogni nel cassetto di Agnelli che sono due: Zidane e Guardiola, quest'ultimo accarezzato da vicino l'anno scorso. Se Pep avesse lasciato il City come sembrava in caso di conferma della squalifica dalla Champions per il Fair Play finanziario, la Juve ci si sarebbe gettata a capofitto. L'assoluzione del Tas ha fatto tramontare il progetto. Zizou, invece, ha un contratto fino al 22 col Real a 12,5 l'anno e sta per rinnovare con conseguente aumento. Oltre al vincolo con le Merengues, sono cifre insostenibili per ora dalla Juve. Che riparte da Pirlo. A sorpresa.
Romolo Buffoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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