Dal derby all'Europa, il risultato non cambia: il Milan di Stefano Pioli prosegue

Venerdì 23 Ottobre 2020
Dal derby all'Europa, il risultato non cambia: il Milan di Stefano Pioli prosegue nella propria marcia. Il debutto nella prima fase dell'Europa League è con il successo a Glasgow 3-1 contro il Celtic, che invece non trova in Coppa il riscatto per il ko nella stracittadina più famosa di Scozia, l'Old Firm contro i Rangers. Cambiare cinque titolari non presenta il conto a Pioli, che ricava proprio da due seconde linee le reti che nel primo tempo ipotecano i tre punti: al quarto d'ora Rade Krunic trova il primo gol in rossonero, poi poco prima dell'intervallo Brahim Diaz raddoppia, sfruttando una fase contemplativa della difesa del Celtic. Il Milan tocca così le dieci gare consecutive con almeno due gol a segno, una sequenza che mancava da 56 anni. E ora nel girone H di Europa League, i rossoneri guidano assieme al Lilla, che vince a Praga contro lo Sparta, prossimo avversario del Milan. Autori delle reti a parte, Pioli sorride per la prova a tutto campo di Ibrahimovic, fatta persino di recuperi nella propria area, mentre Kessie in mezzo e Theo Hernandez a sinistra si confermano certezze.
Da rivedere Tonali, ancora indietro e beffato da Elyounoussi sull'1-2, e Diogo Dalot, forse penalizzato dall'emozione del debutto e dalla voglia, al suo cospetto, dell'ex di turno Diego Laxalt. Da qui riparte il Milan che lunedì giocherà al Meazza contro la Roma, ancora senza Rebic e con ogni probabilità Calhanoglu, che alla vigilia del match di Glasgow è stato protagonista di un piccolo giallo. Il turco è uno dei big in scadenza come Gigio Donnarumma e Ibrahimovic e la richiesta di oltre sei milioni a stagione appare distante dalle possibilità del club. Eppure in una story su Instagram sulle pagine Banditi Rossoneri, Calhanoglu avrebbe risposto a un messaggio privato con un Tranquilli rinnovo che poi è stato rimosso.
Il Celtic prova a far paura con la discesa iniziale di Ajer, difensore norvegese di prospettiva seguito proprio dal Milan: la sua giocata, al 5', genera il sinistro di Ntcham parato da Donnarumma. Ma basta poco, ai rossoneri, per smascherare un Celtic che ritrova Elyounoussi e Christie a mezzo servizio e non dispone anche per il Covid-19 - di Forrest, Jullien, Bitton, Elhamed e soprattutto Edouard, e che in particolare soffre l'assenza del pubblico. Manca la spinta del Celtic Park e fa specie l'entrata in campo sulle note di You'll never walk alone nel silenzio e alla prima accelerazione il Milan passa: al 14', lo spunto di Castillejo a destra genera un cross dolce che Krunic devia in rete di testa.
UN KESSIE GIGANTE
L'aggressività iniziale degli scozzesi crolla e l'inferiorità a metà campo è soltanto teorica, perché Kessie giganteggia e gli attaccanti ripiegano spesso. Il bis diventa inevitabile e nasce, al 42', dal rinvio con le mani di Donnarumma: sull'out mancino, Brahim Diaz allunga per Ibrahimovic, che fa correre Theo Hernandez, sul cui cross arriva a rimorchio Brahim Diaz, che evita McGregor e punisce un Celtic fermo sulle gambe. Troppo facile, il primo tempo, e così il Milan abbassa la guardia, e i cambi in vista della Roma - con il riposo per Kessie e Ibrahimovic fanno perdere personalità e metri. Dopo le conclusioni alte di Laxalt ed Elyounoussi, è quest'ultimo a segnare di testa su corner di un altro nuovo entrato, Christie. Ma nel finale, il Milan si chiude bene e segna il tris al 92' con Hauge su imbucata di Saelemaekers: è il primo gol del norvegese in rossonero.
Loris Drudi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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