Moria di vongole: preoccupazione in laguna a Caleri e a Marinetta

Giovedì 13 Febbraio 2020
Moria di vongole: preoccupazione in laguna a Caleri e a Marinetta
ROSOLINA
Sta diventando sempre più preoccupante la moria di vongole che da qualche settimana sta interessando le lagune di Caleri e Marinetta. Un fenomeno che, per l'estensione dell'area interessata, la quantità di prodotto che è andata perduta e il numero di operatori che vengono così messi in difficoltà, non può essere sottovalutato. Le grida d'allarme dei pescatori sono subito state raccolte dalle amministrazioni locali interessate, Porto Viro e Rosolina, la Regione, il prefetto Maddalena De Luca, mentre ad Arpa Veneto e all'Ulss 5 polesana è spettato il compito di effettuare i rilievi per cercare di capire cosa si successo nelle due lagune. «Non esistono ancora certezze sulle cause della moria ma solo ipotesi - spiega Valeria Mantovan, assessore alla pesca di Porto Viro - ma già da ora occorre fare un passo in avanti e pensare a come dare maggiori certezze agli operatori mettendo in atto misure che consentano di prevenire tali problemi». Concetti ribaditi dal sindaco di Rosolina, Franco Vitale, che ritiene corretto non sbilanciarsi sulle possibili cause perché «c'è il rischio di creare confusione o, peggio, allarmismo ingiustificato». Quel che è certo è che le lagune sono ambienti fragili, il cui la coltivazione di vongole è resa possibile da un delicato equilibrio tra acque dolci e salate, temperatura e nutrienti, ma in cui anche il lavoro dei pescatori-raccoglitori ha un ruolo non secondario.
AMBIENTE FRAGILE
Nelle lagune di Caleri e Marinetta, infatti, ogni singolo operatore lavora una determinata porzione, un orto, da seminare in attesa dei giusti tempi di maturazione del prodotto. Una percentuale di perdita rientra in un ambito fisiologico, ma in queste settimane, in alcuni vivai, la moria è arrivata anche a punte dell'80-90%. Per i circa 400 pescatori di Rosolina e Porto Viro, quindi, una perdita notevole. «Aspettiamo i risultati dei campionamenti e della mappatura del fenomeno effettuati dall'Ulss - continua Mantovan- ma per gli operatori vanno cercate risposte subito. Se da parte delle associazioni sono già partite le giuste richieste di risarcimento, con la Regione stiamo discutendo un piano per la raccolta e lo smaltimento dei gusti che in parte sono stati portati a riva e in parte sono ancora sui fondali dove rischiano di far soffocare il prodotto vivo. E poi con il prefetto De Luca, che non posso che ringraziare perché ha sempre aiutato il mondo della pesca come ricordiamo con la vicenda dei diritti esclusivi di pesca, siamo ragionando sulla possibilità di concedere ai pescatori una proroga su permessi e concessioni viste la situazione che si è creata».
Enrico Garbin
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