Incontro con il ministro Boccia per i fondi del Maddalena

Giovedì 9 Luglio 2020
Incontro con il ministro Boccia per i fondi del Maddalena
QUARTIERI
ROVIGO Il sindaco Edoardo Gaffeo non ha perso la speranza sul progetto di riqualificazione dell'ex ospedale Maddalena e rilancia: «Mi piacerebbe trovare un accordo con i proprietari per restituire l'intero parco alla città». Un antico proverbio giapponese recita: Non mollare mai. Cadi sette volte, rialzati otto. Il progetto di riqualificazione di quello stabile degli anni 30 in mezzo al quartiere Commenda, effettivamente, è caduto più volte durante il suo percorso: ha subìto varie modifiche, un paio di volte è stato dato per morto a causa di problemi con le due ditte edili che ne hanno la proprietà (Reale Mario Srl e Cefil Srl) e adesso è ancora in un limbo che l'emergenza sanitaria ha ulteriormente ampliato.
RISPOSTE DA ROMA
Il primo cittadino, però, non ci sta a lasciare quel progetto a foderare i cassetti della sua scrivania. «Sto aspettando che si muova il Governo e attendo in tempi brevi un appuntamento con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. Ovvio che poi il nostro interlocutore rimarrà il comitato di monitoraggio della presidenza del Consiglio, ma ci stiamo dando da fare in tutti i modi».
A questo punto bisognerà capire, considerato anche l'enorme sforzo economico che sta compiendo l'esecutivo Conte, se quei 13,5 milioni di euro che Rovigo attende dal dicembre 2018 arriveranno entro breve.
IL PIANO
Il progetto di ristrutturazione dell'ex sanatorio dovrebbe riportare a nuova vita uno degli edifici più degradati della città, oltre a tutto il quartiere circostante, riasfaltando finalmente anche le strade che lo attorniano (come viale Europa). Il finanziamento a fondo perduto, così com'era previsto originariamente, prevedeva che Rovigo non spendesse un solo euro. Dopo la firma della prima convenzione, sono sorti i primi problemi. Si è aperto un lungo e burrascoso periodo che ha rallentato l'avvio del cantiere, che oggi avrebbe dovuto già essere praticamente completo.
A scatenare un putiferio è stata la lite a distanza tra la ditta Cefil Srl e l'allora sindaco Massimo Bergamin, conclusasi solo qualche mese più tardi. Quando tutto sembrava finalmente andare per il verso giusto, il governo Conte a trazione leghista-pentastellata, nel settembre 2018, modificò pesantemente le regole del bando: prima avrebbe anticipato le risorse lo Stato, adesso sono le amministrazioni comunali a spendere di tasca propria per ricevere il denaro a tranche negli anni.
Palazzo Nodari non riuscirebbe mai a mettere a disposizione una simile cifra, per questo motivo il commissario straordinario Nicola Izzo aveva predisposto una soluzione con la Cassa depositi e prestiti per aprire una linea di credito utile. In tal modo le rate sarebbero pagate dal finanziamento statale, tranne gli oneri del finanziamento.
L'intervento dell'amministrazione Gaffeo, nella seconda metà del 2019, ha dato una svolta alla situazione, risollevando le quotazioni di un progetto che sembrava ormai perduto.
A.Luc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci