Una famiglia sotto choc

Mercoledì 13 Settembre 2017
Una famiglia sotto choc
Allibiti e sgomenti: i residenti del quartiere Vizzotto Alberti, gli amici e i conoscenti della famiglia Gobbo non si raccapezzano del dramma dell'altra sera quando Alisson, 24 anni, è stato accoltellato dal papà Daniele durante una violenta lite. Un evento tremendo che ha avuto un effetto devastante su Angela, moglie di Daniele e mamma di Alisson. La donna in mattinata ha raggiunto Treviso, con l'animo stravolto dal dolore e dalla preoccupazione, non riusciva a decidere se andare prima dal marito in carcere o se recarsi dal figlio, ricoverato al Ca' Foncello dove è stato operato. Alla fine è andata a trovare Alisson che, per molti motivi, era anche più agevole da avvicinare. Con nel cuore l'angoscia per il marito, arrestato e portato in carcere. Un dramma familiare reso ancor più acuto dal fatto che questi due genitori sono, a detta di tutti, persone stupende. Amano Alisson senza riserve. Il giovane è nato in Brasile ed è stato adottato anni fa. Unanime il commento di tutti i conoscenti: «L'amore che nutrono per questo ragazzo è immenso -dicono- Hanno fatto di tutto, ma proprio di tutto per lui. Non riusciamo a spiegarci come possa essere accaduto questo grave fatto anche se negli ultimi tempi più di una volta i carabinieri erano dovuti intervenire in quella casa». Nel quartiere si aveva notizia di altri litigi. «Pensiamo che lunedì sia stato un incidente o che alla peggio il padre abbia agito per difendersi. Alisson ha una forza sovrumana, un metro e novanta per oltre cento chili di peso. Certo il padre non poteva resistergli». Ma nessuno crede che Daniele abbia avuto la volontà di colpire il figlio. Troppo profondo è l'affetto che nutre per lui. In città la famiglia è molto conosciuta. Angela, che è di origini trevigiane, è stata per anni un'apprezzata maestra d'asilo, dapprima alle scuole di Magera, poi al plesso di Trepiere. Quando dalle autorità giunse il via libera all'adozione, la coppia rimase per circa un mese in Brasile, prima di tornare in Italia con Alisson. «É sempre stata una mamma straordinaria, come se quel bambino l'avesse partorito lei -dicono nel quartiere- La conosco bene -conferma Bruno Querin, presidente dei Fanti opitergini- Una donna straordinaria, solare, sempre disponibile nei confronti del prossimo». Daniele Gobbo è anche tra i fondatori del Rugby Oderzo. Fu lui ad avvicinare Alisson alla palla ovale e a fargli comprendere la bellezza di questo sport. «Una brutta storia -dice Andrea Barattin, dirigente del Rugby Oderzo- Siamo sbalorditi, non riusciamo a capire cosa sia accaduto. Alisson, di fondo, è un bravo ragazzo. Un ottimo giocatore, forte e preparato. Quanto dramma familiare ci ha rattristati parecchio». Il giovane aveva lavorato anche come barista, poi negli ultimi tempi aveva perso il lavoro. Forse anche questo ha contribuito ad aumentare le tensioni in famiglia.
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