«Sui casalesi vent'anni di silenzi»

Martedì 19 Marzo 2019
«Non si poteva non sapere, queste persone abitavano nel nostro territorio da molti anni». A un mese dagli arresti che hanno scoperchiato il clan camorristico dei Casalesi, i cittadini di Eraclea rompono il silenzio. E davanti ad alcuni esponenti della Commissione parlamentare antimafia (che qui sarà convocata entro giugno) spiegano che la presenza della criminalità organizzata era conosciuta e allo stesso tempo ignorata. Quasi uno schiaffo rispetto a quanto affermato subito dopo gli arresti dagli amministratori del Comune, nel giorno in cui lo stesso Tribunale del Riesame ha affermato che il sindaco Mirco Mestre (che entro giovedì 21 dovrà confermare le dimissioni annunciate dal carcere) non poteva non sapere chi fossero Donadio e il suo clan. «Siamo rimasti in silenzio per vent'anni - ha detto la presidente del circolo Auser Rosanna Pasqual - Di fronte a queste situazioni siamo rimasti indifferenti. Ora dobbiamo essere i primi controllori del territorio».
Duro anche il commento di don Giorgio Scatto della comunità di Marango a Caorle: «Nel 2016 quando ho scritto che nel nostro territorio esiste la mafia ha spiegato sono stato rimproverato da altri sacerdoti, secondo i quali esiste solo la delinquenza che però è un'altra cosa».
Babbo e Munaro
alle pagine 12, II e III
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