Prima di dimenticare gli orrori necessario ristabilire la verità

Domenica 22 Luglio 2018
Alla finale dei mondiali di calcio molti italiani hanno tifato Croazia, in antipatia verso i sempre amati /odiati cugini francesi e in particolare contro il presidente Macron. Ci siamo dimenticati però di quello che accadde tra italiani, croati e in generale jugoslavi alla fine della seconda guerra mondiale, e ai tentativi di genocidio nei confronti delle popolazioni italiane, soprattutto in Croazia.
Meglio cosi, a volte, come ci dicono gli antichi, è meglio gettare un velo di oblio sul passato invece che far rivivere nella memoria le guerre e gli orrori del passato. Che però è destinato a riapparire, come nel caso della foiba di Castua, a pochi chilometri da Fiume.
A ricordarci due cose: che a sterminare popolazioni intere, a compiere genocidi, non furono solo i nazionalismi ma anche ideologie politiche totalitarie, come appunto il comunismo, in questo caso quello titino, in cui la volontà di liberarsi degli italiani da un punto di vista etnico andava di pari passo a un progetto di rigenerazione sociale: gli italiani furono perseguitati in quanto tutti considerati fascisti.
Il secondo elemento da ricordare è che hanno fatto benissimo tutti coloro che per decenni si sono battuti perché si imponesse l'evidenza del racconto delle foibe e delle persecuzioni subite dagli italiani di Istria e Dalmazia. Per realpolitik i governi italiani decisero, nei primi decenni dell'Italia repubblicana, di silenziare la vicenda delle foibe. Di cui però, una volta finita la guerra fredda e venuta meno la Jugoslavia, era giusto che emergesse il ricordo.
Far emergere il ricordo, e raccontare una storia che invece nel passato era stata vittima dei tentativi negazionistici di coloro che volevano minimizzare il genocidio degli italiani, è stato fondamentale perché poi si stabilisse un rapporto ottimo, da un punto di vista diplomatico, con Zagabria. Rapporto che ha consentito la scoperta della foiba di Castua, tra l'altro.
La lezione da trarre è la seguente: a un certo punto, è bene dimenticare le divisioni e gli orrori del passato, non prima però di aver stabilito una verità storica e morale. Altrimenti c'è solo rimozione, quella che fa ricomparire, nel momento in cui meno ce li si aspetta, gli odi del passato
Marco Gervasoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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