OCCHIALERIA
LONGARONE L'ultimo decreto del Governo ha concesso alle aziende che

Giovedì 3 Settembre 2020
OCCHIALERIA
LONGARONE L'ultimo decreto del Governo ha concesso alle aziende che avevano già avviato le procedure prima del Covid di procedere con i licenziamenti dei dipendenti. A condizione che questi non facciano però opposizione. Dopo mesi di stallo, con il blocco dei licenziamenti che ha congelato la situazione, potrebbe esserci una soluzione per i dipendenti Safilo di Longarone intenzionati a fare le valige e a prendere gli incentivi all'esodo lasciando l'azienda. L'incontro tra la proprietà e i sindacati non è ancora stato fissato ma potrebbe essere questioni di giorni la definizione di un protocollo che si inserisce nell'accordo che ha salvato lo stabilimento di Longarone a fronte di incentivi all'esodo e contratti di solidarietà. La prossima settimana sono state convocate le assemblee dei lavoratori e in quella circostanza potrebbero già arrivare delle risposte.
L'ACCORDO
L'intesa risale allo scorso 2 marzo: un piano operativo che interessa oltre a Longarone anche la fabbrica di Martignacco in provincia di Udine e la sede centrale di Padova. A Belluno sono previsti 400 esuberi, congelati da un anno (prorogabile) di contratto di solidarietà. In caso di dimissioni volontarie (non opposizione al licenziamento) è previsto un bonus di dodici mensilità. Come per Acc la Regione ha seguito dalla prima linea l'evoluzione della vertenza. Provvedendo anche alla convocazione degli Stati Generali dell'Occhialeria, una serie di azioni volte alla preservazione e valorizzazione del patrimonio di competenze settoriali. Al momento il numero definitivo di quanti sono disposti ad andarsene dopo il blocco dei licenziamenti imposto dai decreti per il coronavirus ancora non c'è ma secondo i ben informati non dovrebbe discostarsi troppo dagli obiettivi inseriti nell'accordo firmato da Safilo e sindacati, riuscendo così a garantire continuità alla sede di Longarone.
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