La Provincia: «A noi spettano solo verifiche sull'efficienza energetica»

Domenica 14 Ottobre 2018
LA PROVINCIA
ROVIGO Luigi Zanforlin, in rappresentanza del Comitato Borsea e dintorni, si appella al decreto legislativo 192 del 2005 per sostenere che le ispezioni devono essere effettuate a cura della Provincia con onere a carico dell'utente. In base a questa norma, afferma, «a differenza di quanto sostenuto da alcuni, i controlli agli impianti di riscaldamento domestico si possono fare senza soldi e personale», ricordando che le verifiche sull'efficienza energetica degli impianti, secondo la norma citata, devono essere effettuate a cura della Provincia con onere a carico dell'utente, nel caso in cui non abbia già provveduto a inviare la certificazione con il previsto versamento.
Il dirigente dell'Area Politiche dell'Ambiente di Palazzo Celio Vanni Bellonzi, tuttavia, rileva che il quadro normativo è cambiato per le successive modifiche intervenute e con la sospensione del bollino a carico dei responsabili degli impianti. «Ad oggi - spiega Bellonzi - non è stata emanata specifica normativa e pertanto il contributo regionale in argomento non è previsto. Quindi il costo dell'ispezione non deve essere pagato direttamente dall'utente, in quanto può essere coperto dall'eventuale contributo di cui sopra, qualora venisse previsto». Bellonzi, inoltre, per gli impianti a fonti rinnovabili rileva che le segnalazioni riguardano in maggioranza il non corretto utilizzo di stufe a pellet o a legna di tipo domestico, installate anche per incentivi statali che ne hanno permesso la detrazione fiscale, ma che ora manifestano l'impatto sull'ambiente in quanto sono i principali responsabili dell'inquinamento dell'aria se non sono di ultima generazione e magari non installate in modo corretto. Nella maggior parte dei casi di fastidio tra vicini, spiega il dirigente, i problemi sono dovuti all'installazione dello scarico a parete e non nella canna fumaria, oppure alla combustione di pellet non certificato, o addirittura di materiali di vario genere. Si tratta di problemi potenzialmente di natura igienico sanitaria oppure di sicurezza degli impianti che sono di competenza comunale e che non hanno nulla a che fare con la competenza della Provincia, che riguarda la verifica dell'efficienza energetica.
ISPEZIONI SOSPESE
Le ispezioni sugli impianti termici sono sospese perché il bollino calore pulito in Veneto attualmente non è previsto. Senza bollini non c'è copertura dei costi per le ispezioni. La normativa nazionale tuttavia, contenuta nell'articolo 9 comma 9 del decreto del presidente della Repubblica 74/2013, stabilisce precisi criteri e priorità per le ispezioni, da effettuare in particolare sugli impianti per i quali non sia pervenuto il rapporto di controllo di efficienza energetica. E poi per gli impianti dotati di generatori o macchine frigorifere con anzianità superiore a 15 anni, per gli impianti dotati di generatori a combustibile liquido o solido con potenza termica utile nominale superiore a 100 kilowatt, e inoltre per gli impianti dotati di generatori a gas con la stessa potenza. Sono esclusi dalle ispezioni, così, tutti gli impianti in regola con le manutenzioni, mentre per ispezionare a campione gli impianti non presenti nel catasto regionale, la norma prevede il controllo degli impianti industriali, cioè con potenza superiore a 100 kilowatt, prima di arrivare agli impianti delle abitazioni civili. Per quanto riguarda gli impianti alimentati a fonti rinnovabili, come le stufe a pellet o a legna, superiori ai 20 kilowatt di potenza (si tratta di caldaie industriali) è previsto il controllo ma solo per l'installazione a norma.
N.Ast.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci