LA GRANDE OPERA
VENEZIA «Se le cose fossero andate come dovevano andare,

Martedì 21 Gennaio 2020
LA GRANDE OPERA
VENEZIA «Se le cose fossero andate come dovevano andare, il 12 novembre il Mose si sarebbe alzato e i danni patiti dalla città non ci sarebbero stati. Continuare a perdere tempo è da irresponsabili. La città è stufa e adesso chiede fatti». Il prefetto Vittorio Zappalorto parla chiaro, pronto a far valere il ruolo che l'ultimo Comitatone gli ha assegnato. Per domani ha riconvocato quella cabina di regia che seguirà, passo, passo, il procedere dei lavori, con l'obiettivo di non accumulare ulteriori ritardi. Dopo la riunione del 7 gennaio l'impegno preso dal commissario straordinario Elisabetta Spitz era stato quello di rivedersi dopo una, due settimane con un cronoprogramma che consentisse di alzare le paratoie, in casi di emergenza, già entro sei mesi.
CHI PAGA I TEST
Ebbene, i tecnici del Consorzio Venezia Nuova hanno ultimato la bozza del cronoprogramma all'inizio della settimana scorsa, giovedì gli amministratori straordinari del Cvn l'hanno fatta recapitare a Provveditorato e commissario. E in questi giorni, nella sede dell'ex Magistrato alle acque, sono al lavoro per una verifica puntuale della bozza. Un lavoro che con ogni probabilità non sarà completato per domani, mentre si ripropone anche il tema del finanziamento di questi test di sollevamento. Operazioni che costano parecchio: quello della settimana scorsa a San Nicolò attorno ai 30mila euro, quello di dicembre a Malamocco più del doppio. E se ne faranno almeno un paio al mese... Il Provveditorato sarebbe intenzionato a chiedere integrazioni su questo aspetto. Perché se è vero che i poteri del neo commissario consentono di superare certi vincoli, non si potrebbero comunque sforare troppo limiti di bilancio e convezioni.
IL PUNGOLO DEL PREFETTO
Insomma le questioni sono complesse e non risolvibili in un paio di giorni. Il prefetto ha comunque voluto convocare la cabina di regia per domani, per rispettare la cadenza dell'appuntamento. Non ci sarà il commissario Spitz, impegnato a Roma, ma ci sarà un suo collaboratore, oltre al provveditore Cinzia Zincone e agli amministratori del Cvn. Ci saranno soprattutto i sindaci, a cominciare da Luigi Brugnaro. «Il cronoprogramma è un documento corposo, che il Provveditorato deve verificare attentamente - premette Zappalorto -. In attesa di quel verdetto c'è il documento preparato dagli amministratori del Cvn di cui la Cabina di regia può iniziare ad occuparsi». Un «momento informativo che non c'era mai stato prima - torna a sottolineare il prefetto -. Io ci credo molto e mi sto impegnando perché funzioni». Quanto al tema dei costi la «dialettica tra Provveditorato e Cvn c'è sempre stata - osserva Zappalorto - è la dialettica tra il committente e chi esegue i lavori. Che non sia però una dialettica che blocca le cose, una dialettica di chi la tira per le lunghe. I veneziani sono stufi».
I NUOVI TEST
Oggi e domani, intanto, nuova movimentazione a Chioggia. Sarà la terza per questa schiera, dopo quelle di agosto e ottobre. Stamattina, dalle 8 alle 13, ad alzarsi saranno le 9 paratoie lato nord, mentre domani toccherà alle altre 9 lato sud. Un altro test finalizzato alla manutenzione del sistema, mentre quelli sotto stress per mettere alle prova la funzionalità delle dighe inizieranno sempre qui (sulle quattro paratoie iniziali, lato Chioggia) non appena ci saranno le condizioni meteo adatte, cioè avverse. Stando alla bozza di cronoprogramma, poi, entro giugno saranno sia ultimati i compressori utili ad alzare contemporaneamente le quattro schiere, sia formate le quattro squadre necessarie. Per un sollevamento con tutti gli impianti completi, quindi in maggior sicurezza, però, resta ferma la scadenza autunnale.
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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