L'ANALISI
BELLUNO «Non stupisce affatto che ci sia Cortina in testa - esordisce

Lunedì 14 Giugno 2021
L'ANALISI
BELLUNO «Non stupisce affatto che ci sia Cortina in testa - esordisce il sociologo bellunese Diego Cason -: ho fatto l'analisi solo poche settimane fa sull'anno di imposta 2018 dichiarazione 2019 e in quel comune ci sono diversi contribuenti con redditi sopra i 150mila euro. Non solo, ce ne sono un buon numero anche di superiori alla media sopra 70-100 mila euro». Ma i dati del ministero non coprono tutto. «Certamente vengono fatti con certa accuratezza e i dati sono parecchio indicativi - dice Cason -. Il problema è che ci danno solo i dati relativi alle persone fisiche, non Imu, non Iva e soprattutto non imposte sulle imprese. Ma in ogni caso ci danno un'immagine indubbiamente sincrona con le altre, perché è evidente che laddove ci sono elevati redditi delle persone fisiche, sono redditi da lavoro, visto che in genere le pensioni sono sotto i 25mila euro». Il trend fotografato quindi è proprio quello reale. Il sociologo ricorda che il reddito viene diviso per il numero di residenti e quindi sono esclusi gli Aire, che non sono più residenti e contribuenti in Italia.
IL CASO LUXOTTICA
«Per Agordo - prosegue il sociologo - che è la seconda in classifica abbiamo un'altra situazione particolare: la ricchezza medio alta è diffusa per la presenza di un gran numero di addetti in Luxottica, e anche se i redditi sono mediamente meno elevati che a Cortina, sono però più ben distribuiti: c'è un maggior numero di persone che ha un reddito superiore ai 25mila euro e pertanto il valore generale di imponibile cresce per questo motivo. Insomma, detto in soldoni: se tre persone sono alte 2 metri e 50 altezza, ovviamente la media sarà elevata, ma lo stesso la avrai anche se tanti sono altri 1,90».
GLI ALTRI
Non sorprende il basso dato di Feltre. «Ha una struttura produttiva, dal punto di vista manifatturiero, assolutamente debole - sottolinea il sociologo Cason - quindi i redditi da lavoro dipendente e manifattura sono pochi. E se la maggioranza sono redditi da pensione o pubblico impiego è evidente che il livello del reddito si deprime. Invece già a Sedico o Santa Giustina si vede che cresce». A pesare nei numeri anche l'invecchiamento della popolazione bellunese. «Più in quota, predominano i redditi da pensione e meno da lavoro e quindi il dato scende», spiega Cason.
L'EFFETTO PANDEMIA
Ma il trend evidente da anni è quello della diminuzione del reddito per gli abitanti della provincia. E ancora non sono disponibili i dati relativi al post pandemia, quando c'è stato un vero terremoto. «Già nel 2018 - prosegue Diego Cason - c'è un calo notevole. Eravamo già in fase recessiva e questo incide in modo diverso a seconda dei comuni. E pensare che in generale la provincia aveva avuto un rimbalzo dal 2015 al 2018 e aveva ricominciato a crescere. Poi però c'è stato un rallentamento. Ovviamente il 2020 manderà tutto gambe all'aria e quel dato non ci permetterà più di fare confronti». Ma non è detto che ci sia per forza un calo, nonostante il comparto del turismo in ginocchio. È sempre il discorso della media, delle altezze di prima. «Ci sono imprese che hanno patito moltissimo il periodo di pandemia - conclude Cason -, ma altre che han fatto fortuna. Quindi non è detto che la somma sia superiore o inferiore. Vedremo».
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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