IL CASO
TREVISO «Cgil servi dello Stato». La sede di Treviso sotto attacco. Lo striscione carico d'odio è apparso nella notte sulla recinzione della sede di via Dandolo del sindacato. Un episodio che dopo l'assalto di sabato scorso alla sede romana della Cgil preoccupa i vertici dell'organizzazione che stanno valutando se sporgere denuncia alle forze dell'ordine. «Lo Stato, repubblicano e democratico, fondato sul lavoro, quello stato siamo noi tutti e tutte. Servirlo dunque è farsi carico responsabilmente dei bisogni e degli interessi della collettività, che vanno oltre a quelli individuali ha detto Mauro Visentin, segretario generale della Camera del Lavoro trevigiana -. Servire lo Stato è garantire il bene comune in tutte le sue forme e ambiti, in primis salute e lavoro».
LA REAZIONE
Il sindacato non si fa intimidire. «Restiamo saldi nel convincimento che siamo ancora una volta, e in particolare proprio in questa complessa e delicata fase dice Visentin-, presidio e baluardo dei valori costituzionali e democratici, a salvaguardia della salute pubblica e a tutela dell'occupazione». Dopo aver rimosso lo striscione affisso alla recinzione, pur condannando fermamente il gesto, definito sconsiderato e presumibilmente ad opera di qualche isolato facinoroso, il segretario generale trevigiano ha cercato di stemperare i toni, richiamando all'unità del mondo del lavoro e alla coesione sociale. «La Cgil è nel mirino, lo è stata a Roma la scorsa settimana e ora anche nel nostro capoluogo - continua il leader del quadrato rosso della Marca -, ma questo non ci spaventa, ci rafforza nel perseguire sulla strada della difesa dei diritti civili e del lavoro. Per il bene di tutti, in questo momento è necessario abbassare i toni e placare gli animi. La contrapposizione pro Green Pass e no Green Pass è sterile e produce solo conflitto, divisione tra i lavoratori, spaccatura nella nostra società». Visentin ha poi rimarcato quale deve essere l'obiettivo al quale mirare: «A tutti i livelli di governo e rappresentanza, abbiamo più che mai il dovere di gestire questa fase transitoria di fine emergenza sanitaria, accompagnando i più alla vaccinazione, nel convincere gli indecisi e nel portare a conclusione i cicli vaccinali». Una posizione chiara alla quale ha aggiunto che «è necessario trovare la quadra per la gestione dei tamponi, che ricordo fino a poco tempo fa gratuiti. Una gestione questa che spetta alle istituzioni regionali, ma che impone un atto di responsabilità anche da parte delle parti datoriali e delle imprese, affrontando questi prossimi mesi contenendo le tensioni e rispondendo i bisogni di tutti i lavoratori, a tutela del sistema sociale e produttivo». «Ci uniamo all'appello del segretario Cgil Mauro Visentin - afferma il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini - a ritrovare coesione sociale e unità del mondo del lavoro, superando le contrapposizioni nel nome del senso di responsabilità che le Organizzazioni sindacali non hanno mai smesso di dimostrare».
MANIFESTAZIONE A ROMA
Oggi è un'altra giornata importante per il sindacato, con la grande manifestazione a Roma. «La Cgil di Treviso e tanti trevigiani non mancheranno all'appuntamento ha concluso Visentin -, a manifestare per la democrazia insieme alle altre Organizzazioni Sindacali contro il fascismo, lì dove si annida ancora oggi, per i diritti, per la civiltà, per lo Stato democratico». Ieri ha scioperato anche Riccardo Szumski, sindaco e medico di famiglia a Santa Lucia di Piave. Non è andato in Comune, dal quale sarebbe comunque rimasto fuori, nell'ufficio allestito sotto un gazebo a due passi dall'ingresso del municipio, per mancanza di Green pass (non è vaccinato) che ritiene «una misura non sanitaria, dittatoriale e che lo Stato utilizza per ricattare i cittadini», e non ha aperto l'ambulatorio. Tuttavia si è reso reperibile telefonicamente per le urgenze.
Elisa Giraud
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO «Cgil servi dello Stato». La sede di Treviso sotto attacco. Lo striscione carico d'odio è apparso nella notte sulla recinzione della sede di via Dandolo del sindacato. Un episodio che dopo l'assalto di sabato scorso alla sede romana della Cgil preoccupa i vertici dell'organizzazione che stanno valutando se sporgere denuncia alle forze dell'ordine. «Lo Stato, repubblicano e democratico, fondato sul lavoro, quello stato siamo noi tutti e tutte. Servirlo dunque è farsi carico responsabilmente dei bisogni e degli interessi della collettività, che vanno oltre a quelli individuali ha detto Mauro Visentin, segretario generale della Camera del Lavoro trevigiana -. Servire lo Stato è garantire il bene comune in tutte le sue forme e ambiti, in primis salute e lavoro».
LA REAZIONE
Il sindacato non si fa intimidire. «Restiamo saldi nel convincimento che siamo ancora una volta, e in particolare proprio in questa complessa e delicata fase dice Visentin-, presidio e baluardo dei valori costituzionali e democratici, a salvaguardia della salute pubblica e a tutela dell'occupazione». Dopo aver rimosso lo striscione affisso alla recinzione, pur condannando fermamente il gesto, definito sconsiderato e presumibilmente ad opera di qualche isolato facinoroso, il segretario generale trevigiano ha cercato di stemperare i toni, richiamando all'unità del mondo del lavoro e alla coesione sociale. «La Cgil è nel mirino, lo è stata a Roma la scorsa settimana e ora anche nel nostro capoluogo - continua il leader del quadrato rosso della Marca -, ma questo non ci spaventa, ci rafforza nel perseguire sulla strada della difesa dei diritti civili e del lavoro. Per il bene di tutti, in questo momento è necessario abbassare i toni e placare gli animi. La contrapposizione pro Green Pass e no Green Pass è sterile e produce solo conflitto, divisione tra i lavoratori, spaccatura nella nostra società». Visentin ha poi rimarcato quale deve essere l'obiettivo al quale mirare: «A tutti i livelli di governo e rappresentanza, abbiamo più che mai il dovere di gestire questa fase transitoria di fine emergenza sanitaria, accompagnando i più alla vaccinazione, nel convincere gli indecisi e nel portare a conclusione i cicli vaccinali». Una posizione chiara alla quale ha aggiunto che «è necessario trovare la quadra per la gestione dei tamponi, che ricordo fino a poco tempo fa gratuiti. Una gestione questa che spetta alle istituzioni regionali, ma che impone un atto di responsabilità anche da parte delle parti datoriali e delle imprese, affrontando questi prossimi mesi contenendo le tensioni e rispondendo i bisogni di tutti i lavoratori, a tutela del sistema sociale e produttivo». «Ci uniamo all'appello del segretario Cgil Mauro Visentin - afferma il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini - a ritrovare coesione sociale e unità del mondo del lavoro, superando le contrapposizioni nel nome del senso di responsabilità che le Organizzazioni sindacali non hanno mai smesso di dimostrare».
MANIFESTAZIONE A ROMA
Oggi è un'altra giornata importante per il sindacato, con la grande manifestazione a Roma. «La Cgil di Treviso e tanti trevigiani non mancheranno all'appuntamento ha concluso Visentin -, a manifestare per la democrazia insieme alle altre Organizzazioni Sindacali contro il fascismo, lì dove si annida ancora oggi, per i diritti, per la civiltà, per lo Stato democratico». Ieri ha scioperato anche Riccardo Szumski, sindaco e medico di famiglia a Santa Lucia di Piave. Non è andato in Comune, dal quale sarebbe comunque rimasto fuori, nell'ufficio allestito sotto un gazebo a due passi dall'ingresso del municipio, per mancanza di Green pass (non è vaccinato) che ritiene «una misura non sanitaria, dittatoriale e che lo Stato utilizza per ricattare i cittadini», e non ha aperto l'ambulatorio. Tuttavia si è reso reperibile telefonicamente per le urgenze.
Elisa Giraud
© RIPRODUZIONE RISERVATA