Gli ospedali resistono all'urto Sotto pressione soprattutto Dolo

Domenica 22 Novembre 2020
Gli ospedali resistono all'urto Sotto pressione soprattutto Dolo
LA SITUAZIONE
VENEZIA Giornate sempre critiche sul fronte Covid, ma gli ospedali dell'Ulss 3 hanno dovunque il giusto margine per far fronte all'ondata d'urto.
La struttura più sotto pressione è ovviamente il Covid hospital di Dolo dal quale gran parte dei reparti ordinari è stata spostata a Mirano, come già successo in primavera, e ci sono 132 contagiati in area non critica e 14 in terapia intensiva. «Abbiamo ancora una decina di posti liberi», dicono dalla direzione dell'Ulss 3 dove il monitoraggio della situazione è costante, pronti a spostare le pedine per coprire le necessità. Ma anche negli altri ospedali non c'è alcun rischio di restare senza un posto letto per ricoverare un malato sintomatico.
NUMERI IN ALTALENA
Dall'azienda sanitaria, incrociando le dita, si fa trapelare che dopo l'incremento forte e progressivo delle scorse settimane, da un paio di giorni si affacciano segnali di stabilizzazione dei ricoveri. Il bilancio della giornata di ieri, dal bollettino serale, è però in chiaroscuro: perché se il numero dei morti, cinque, si è ridotto dopo tre giorni con un totale di 41 decessi (15 mercoledì scorso, 13 giovedì e 13 venerdì), di converso sono cresciuti i nuovi contagiati. Che sono 523 nelle ultime 24 ore, contro i 442 di venerdì (+81). I ricoveri totali in provincia per Covid, includendo i numeri dell'Ulss 4 del Veneto orientale, scendono di cinque unità rispetto a venerdì, 427 contro 432, ma le persone in terapia intensiva aumentano di due unità, 51 contro 49. Ora, i deceduti dall'inizio della pandemia sono 516; il totale dei casi 17.511 (+523); gli attualmente positivi 9.819 (+327); i negativizzati 7.176 (+191).
Un dato molto significativo riguarda i positivi posti in isolamento perché asintomatici o poco sintomatici da non aver bisogno di cure ospedaliere. Infatti, se ieri erano 5.621, 127 tra i contatti di giornata, quattro giorni fa erano 5.919, per un saldo positivo di 300 unità circa. Significa che tra chi viene colpito dal virus senza ammalarsi in senso proprio e chi, invece, se ne libera al termine del periodo di osservazione prescritto, può essere maggioritaria anche di molto in poche ore la seconda componente. Ciò perché a incidere può essere la liberazione di interi gruppi messi in quarantena, l'esempio classico è quello di un'intera classe che non va a scuola perché un compagno è risultato positivo.
«ORGANIZZAZIONE DINAMICA»
In generale la situazione resta impegnativa ma, come si diceva, il sistema sanitario sta parando bene il colpo di questa seconda ondata pandemica. «Grazie a un'organizzazione dinamica siamo in grado di modulare la risposta giornaliera per far fronte al bisogno sottolineano dall'azienda sanitaria . Ringraziamo tantissimo tutto il personale che assiste le persone malate, e un pensiero particolare è per quello di Dolo che dall'inizio di questa emergenza non ha mai avuto un giorno senza un ricoverato per Covid».
L'altro Covid hospital, Villa Salus di Mestre, conta ora 52 degenti in area non critica e potenzialmente potrebbe arrivare a destinare tutti i suoi 217 posti letto.
Nella scala della strategia di assistenza, un ruolo decisivo ha l'hub dell'Angelo che conta 63 degenti in area non critica e 12 in terapia intensiva. Al secondo piano c'è il super reparto Covid, che mette assieme la Pneumologia e la Medicina interna, con una sessantina di posti letto, una ventina dei quali al momento vuoti e pronti all'evenienza, senza dimenticare che a disposizione ci sono anche le Malattie infettive con 9 posti letto. «La terapia intensiva proseguono dall'Ulss 3 ha 30 posti ma possiamo salire a 34. Nel nostro totale, da programmazione regionale, i posti di rianimazione possono arrivare a un massimo di 101».
C'è poi il Civile di Venezia, con una ventina di posti per contagiati locali che si ritiene di non dover spostare altrove e con una buona dotazione di posti a Malattie infettive, 19 ampliabili a 50: al momento sono 43 i degenti in area non critica, 5 in terapia intensiva. Completano la rete gli ospedali di Mirano e di Chioggia che in questi giorni hanno dei ricoverati (rispettivamente 18 e 9), con 5 e una terapia intensiva, ma che l'azienda sanitaria vorrebbe riportare a breve ad essere Covid-free, cioè senza alcun ricoverato per contagio dal virus. Nel conteggio entrano, inoltre, l'ospedale di comunità di Noale con 12 degenti, il Fatebenefratelli e il Centro Nazareth di Venezia con uno ciascuno.
Questi, infine, i numeri dell'Ulss 4: al Covid Hospital di Jesolo ci sono 41 ricoverati in area non critica (uno in meno nelle ultime 24 ore) e 12 in terapia intensiva; a San Donà e Portogruaro due ciascuno, in entrambi uno in area non critica e uno in terapia intensiva. Riassumendo: nell'Ulss 3 i ricoverati sono 370 di cui 37 (il 10% esatto) in terapia intensiva e nell'Ulss 4 57, di cui 14 in terapia intensiva.
Alvise Sperandio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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