Draghi: «Non solo l'Italia ha deviato dalle regole Adesso abbassare i toni» `

Domenica 14 Ottobre 2018
IL CASO
ROMA Lasciando Bali dove ha partecipato alla sessione autunnale di incontri di Fondo monetario e Banca mondiale, Mario Draghi indossa i panni del pompiere e invita il governo italiano, ma anche le istituzioni europee, ad «abbassare i toni». Ed auspica un'intesa sulla prossima legge di Bilancio del nostro Paese, che ci potrà essere a suo avviso una volta che il testo sarà stato reso noto nei dettagli. Il presidente della Bce nelle settimane scorse aveva più volte segnalato gli effetti negativi, per famiglie e imprese, del clima di incertezza che si è creato nel nostro Paese anche per effetto di alcune dichiarazioni politiche. «Queste dichiarazioni - ha confermato ieri - hanno creato danni reali e ci sono molte prove che lo spread è cresciuto per queste dichiarazioni» con famiglie e imprese in Italia che «pagano maggiori tassi di interesse sui prestiti». L'invito di Draghi è però a guardare ai fatti oltre che alle parole. Si tratta quindi di «aspettare come questa manovra viene fuori esattamente». Conterà la versione finale della legge di Bilancio, in base alla quale sarà avviato il confronto con le istituzioni europee. «Sappiamo che ci sono procedure stabilite e accettate da tutti, ci sono state deviazioni: non è la prima volta e non sarà l'ultima» ha aggiunto il numero uno della Banca centrale europea facendo riferimento non solo al nostro Paese ma anche agli altri che nel corso degli anni si sono discostati dal percorso di risanamento dei conti. Dunque se da una parte occorre «rispettare il patto di Stabilità e Crescita» Draghi si dice «fiducioso che tutte le parti trovino un compromesso». La contrapposizione tra provvedimenti reali e semplici dichiarazioni è particolarmente importante in Italia perché «un'espansione del bilancio in un Paese ad alto debito diventa molto più complicata se la gente comincia a mettere in dubbio l'euro».
L'ANDAMENTO
Dal punto di vista di Francoforte, non c'è un nesso tra l'andamento del rendimento dei titoli di Stato italiani, con il conseguente spread rispetto ad altri Paesi ed il progressivo rallentamento delle operazioni di acquisto da parte della Bce (il quantitative easing): «Quello che accade oggi è legato all'Italia e quindi non c'è contagio in atto, è una questione locale». Proprio in questo contesto di nervosismo crescente sui mercati, le parole di Draghi sono state accolte favorevolmente a Roma: il governo le legge come una svolta rispetto alla lunga serie di critiche internazionali arrivate in questi giorni e si attende che abbiano l'effetto di attutire le tensioni. Di fatto, nonostante al nostro Paese sia già stata inviata una lettera di avvertimento, il confronto istituzionale con l'Unione europea partirà solo la prossima settimana: entro domani tutti i Paesi dovrebbero inviare a Bruxelles il Draft Budgetary Plan (Documento programmatico di bilancio) con il quale viene delineato l'impianto della manovra e le grandezze in gioco.
Intanto però è attesa per oggi la formalizzazione del parere dell'Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb) sul quadro programmatico presentato dal governo nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza: l'Upb ritiene di non poter validare quei numeri ritenendo eccessivamente ottimistico il passaggio dallo 0,9 per cento di crescita tendenziale ad un valore programmatico dell'1,5, per effetto delle misure preannunciate dall'esecutivo.
Luca Cifoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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