Checco Querini e quell'impresa mortale tra i ghiacci

Domenica 14 Luglio 2019
In un giorno imprecisato del 1900 scomparve tra i ghiacci del Polo Nord mentre ne tentava la conquista all'interno di una spedizione promossa da Luigi Amedeo di Savoia, il Duca degli Abruzzi. Ma Francesco Querini, al di là della sfortuna che assieme alla vita lo privò della gloria di cui gli altri partecipanti all'impresa godettero a lungo, a quell'avventura non era arrivato certo per caso.
Di antica ascendenza veneziana, Checco così come si firmava nelle missive era nato a Milano il 16 dicembre del 1867 e in rispetto alle tradizioni di famiglia era entrato all'Accademia Navale, uscendone Sottotenente di Vascello nel 1893 e diventando Tenente di Vascello tre anni più tardi. Nel 1897, imbarcato sulla nave Re Umberto, ebbe l'incarico di pattugliare le acque dell'isola di Creta assieme ad altre potenze marittime per evitare che Turchi e Greci si massacrassero nel contendersene il predominio. Il 2 marzo 1897 alcuni soldati turchi si ribellarono e presero in ostaggio il loro Comandante. Francesco Querini sbarcò e penetrò nel palazzo dove si erano asserragliati i rivoltosi, disarmandoli e arrestandoli dopo aver liberato l'ostaggio. Un'azione che gli valse la medaglia d'argento al valore militare. L'anno successivo il Capitano di Corvetta Umberto Cagni, ufficiale d'ordinanza del Duca degli Abruzzi e organizzatore della spedizione al Polo, gli fece pervenire un telegramma per comunicargli che era stato prescelto per far parte della squadra.
continua a pagina XXVII
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci