Centrodestra, si tenta di ricucire la spaccatura

Domenica 25 Marzo 2018
ELEZIONI
UDINE Un'altra giornata di passione, ieri, in casa del centrodestra. Aperta al mattino nel segno della spaccatura, con Forza Italia a raccogliere le firme per Enrico Bertossi sindaco e dall'altra parte, la Lega, con Fdi, Ar e Identità civica, a fare altrettanto ma a sostegno di Pietro Fontanini. Una giornata vissuta fra mal di pancia e tensioni, telefonate, fibrillazioni, contatti frenetici e trattative, seppur costellata dai post rassicuranti pubblicati sui social, in attesa del rientro da Roma di Massimiliano Fedriga e Sandra Savino.
LA GIORNATA
Al mattino Zorro Grattoni (Lega) diceva: «La spaccatura? Io so solo che quattro quinti del centrodestra continuano a sostenere Fontanini e un quinto è fuori. Ho comunicato ai miei e a Fedriga che continuiamo a raccogliere firme per Fontanini e non ho ricevuto dei fermati. Intanto, andiamo avanti». Con tanto di foto ricordo di Fontanini e candidati in piazza Libertà. «Se Fi non fa un passo indietro - diceva Fontanini al mattino - saranno costretti ad andare da soli. Loro hanno fatto un errore e sono usciti dal campo del centrodestra andando con Bertossi, che ha militato con la sinistra in un ruolo di responsabilità. Se non fanno un passo indietro, vuol dire che andranno da soli e vinca il migliore». Una spaccatura palese di cui nessuno dei contendenti, però voleva assumersi la paternità. Se per Fontanini la «forzatura» sarebbe stata di Fi («Dovevano trovare una persona di Fi, non uno che è stato nostro avversario»), per gli azzurri sarebbero stati gli alleati, Lega in primis, a non rispettare gli accordi secondo cui, visto che la candidatura a governatore era andata al leghista Fedriga, quella per il sindaco di Udine doveva spettare a Fi. «Pacta sunt servanda - diceva nel primo pomeriggio il coordinatore azzurro Ferruccio Anzit -. Noi non usciamo dal centrodestra. Se siamo d'accordo che scelgo io e io scelgo Luigino, non mi possono dire non ci va bene Luigino, scegli Mario. Ma mi risulta che la Lega sta discutendo». Anzit non ha smentito l'indiscrezione che fosse stato sondato anche il nome del commerciante Gianni Croatto, come candidato azzurro: «Penso che qualcuno possa averlo anche chiamato». «Per adesso - diceva verso le 19 Croatto - non so niente. Finché non sento qualcuno e ne parliamo in modo approfondito, non posso dire né sì né no». Per parte sua, Enrico Bertossi al mattino confermava la linea prudente: «Parleranno per me le liste depositate con i nomi dei sindaci». Ma intanto faceva capolino al banchetto di Fi («Ci accomuna il grande amore per la nostra città e la voglia di cambiare pagina»).
LA COALIZIONE
Nel tardo pomeriggio, al banchetto di Largo Pecile, Ugo Falcone (Fdi) confermava: «Siamo tutti uniti. Lega e Fdi stanno raccogliendo insieme le firme per Fontanini. Non ho ricevuto nessun diktat contrario. Auspico che Fi abbia buon senso e confluisca su Fontanini». E l'assessore leghista Asia Battaglia: «Continuiamo su Fontanini, la gente è con noi. Molti ci hanno detto che se andremo a sostenere qualcun altro non ci voteranno». Loris Michelini (Ic) all'ora di cena diceva: «Stiamo andando avanti su Fontanini come da accordi. Se cambieranno carte in tavola faremo un incontro della lista e valuteremo il da farsi».
I TESSITORI
Fra i tessitori azzurri il sindaco di Pasian di Prato Andrea Pozzo in serata attendeva gli sviluppi che da Roma stavano planando sul Friuli. «La coalizione è una, non sono due. Il candidato presidente regionale è Fedriga e il candidato di Udine dev'essere indicato da Fi. Questi sono gli accordi. Ho assistito anch'io come Anzit alla telefonata con cui Fedriga ha detto avanti tutta su Bertossi. Oppure non ci sono accordi e diciamo che la Lega sarebbe libera di indicare a tutti i livelli. In Regione Fi ha accettato l'indicazione di Fedriga, nel caso di Udine, Fi ha indicato Bertossi e stiamo aspettando di vedere se questo viene accettato dalla Lega. Non abbiamo intenzione di rompere la coalizione, ma perché non si rompa è indispensabile che la Lega sciolga il problema dell'indicazione del suo candidato. Bisogna tornare al tavolo. È indispensabile che le segreterie regionali si confrontino e spieghino se gli accordi vanno mantenuti o se sono venuti meno». Un incontro ci sarà, «domani (oggi ndr) alle 9», come confermava Anzit in serata: «Ci vediamo fra Fi e Lega per decidere un candidato condiviso e per mantenere unita la coalizione. Dobbiamo ricucire con la Lega e la Lega deve ricucire con noi. Partiamo da zero e facciamo un ragionamento su quello che può essere il risultato migliore. Tutte le ipotesi sono aperte». Fontanini ha auspicato che «l'incontro sia risolutivo».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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