Sopralluogo nella villa del delitto

Martedì 9 Agosto 2016 di A Manzano ieri il professor Alessio Plebe, consulente della difesa, accompagnato da uno dei legali
Sopralluogo nella villa del delitto
Non solo la Procura della Repubblica. A ricostruire ancora una volta la scena del crimine, con lo studio del posizionamento delle macchie di sangue sull'uscio della villa Calligaris a Manzano dove, nel tardo pomeriggio dell'11 novembre 2008, venne uccisa Tatiana Tulissi, è ora anche la difesa dell'allora compagno della donna, l'imprenditore Paolo Calligaris, finito da qualche mese nuovamente nel registro degli indagati. Iscritto, aveva chiarito subito la Procura, come atto dovuto per consentire gli ulteriori accertamenti disposti per provare a risolvere il giallo.
Il consulente della difesa, il professore Alessio Plebe dell'Università di Messina, il noto esperto a cui era stato affidato il supplemento di perizia sulle forbici e sul lamierino sequestrati nell'ambito dell'inchiesta Unabomber, ha effettuato ieri un sopralluogo in villa. Accompagnato da un suo assistente e da uno dei legali di Calligaris, l'avvocato Cristina Salon che difende l'imprenditore insieme al collega Rino Battocletti, ha verificato in loco il posizionamento delle macchie di sangue, attraverso la ricostruzione del materiale fotografico agli atti.
Si tratta di un'attività d'indagine difensiva parallela a quella già effettuata a fine maggio dall'ex comandante dei carabinieri del Ris di Parma, il generale in pensione Luciano Garofano, scelto come consulente di parte della Procura, che si era recato anche in villa proprio per un analogo sopralluogo.
Un'attività volta a ottenere una ricostruzione della dinamica dell'evento. «Stiamo cercando di ricostruire anche noi quello che è possibile ricostruire - ha confermato gli accertamenti di parte l'avvocato Rino Battocletti -. Siamo i primi ad avere interesse a che si scopra il vero colpevole del delitto», in cui l'imprenditore ha perso la sua compagna.
«Siamo sereni», si limita ad aggiungere il legale, mantenendo il profilo basso sempre tenuto nella vicenda dal suo cliente. Non si registrano invece novità al momento sul fronte delle indagini della Procura dopo le ricerche nella laguna di Grado svolte a luglio dai Carabinieri. I subacquei di Genova avevano scandagliato le acque a caccia di indizi utili, ma non sarebbero emersi elementi significativi.
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