Resistenza a pubblico ufficiale e violenza Un 23enne serbo portato in Questura

Martedì 16 Luglio 2019
Resistenza a pubblico ufficiale e violenza Un 23enne serbo portato in Questura
LE PATTUGLIE
PORDENONE Specifici pattugliamenti per continuare a rendere fruibile in serenità il parco Galvani come tutte le altre aree verdi. Dopo le segnalazioni giunte dai cittadini, preoccupati per la presenza di spacciatori e malviventi, la polizia di Stato ha effettuato i controlli. Le attività della Questura, effettuate dal personale della Squadra volante, sono stati disposti con l'obiettivo di garantire la sicurezza dei residenti e, allo stesso tempo, di permettere una libera accessibilità alla zona verde della città. Durante il pattugliamento effettuato domenica, gli agenti hanno chiesto i documenti a nove persone, di cui sette straniere, che sostavano nel parco. Uno dei controllati, un 23enne serbo, ha opposto resistenza rifiutandosi di farsi identificare. Il giovane era già noto alle forze dell'ordine per ubriachezza e guida in stato di ebbrezza. Una volta condotto in Questura, è stato indagato per resistenza a pubblico ufficiale e violenza. Il questore Marco Odorisio ieri mattina ha fatto avviare dall'ufficio immigrazione la procedura di revoca del permesso di soggiorno. Per un altro componente del gruppo, un italiano di 23 anni, residente nella Destra Tagliamento, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e per possesso di stupefacenti, è stata avviata invece l'istruttoria del procedimento per il foglio di via obbligatorio. Gli altri sei stranieri sono stati controllati. A tre di loro è risultato scaduto il permesso di soggiorno o in fase di rinnovo e quindi, dati i precedenti penali ed essendo da tempo senza attività lavorativa, è stato disposto il rigetto dell'istanza di rinnovo del titolo di soggiorno. Per gli altri tre la posizione sarà messa al vaglio dell'ufficio immigrazione, dal momento che uno è un richiedente asilo e due hanno un permesso di soggiorno sussidiario. Intanto, grazie alla manovra estiva di bilancio votata ieri in consiglio comunale, l'amministrazione comunale può recuperare un tesoretto di 400mila euro da investire sulla sicurezza. Soldi, questi, che serviranno a potenziare non soltanto la presenza della tecnologia sul territorio sono previste telecamere, in entrata ed in uscita dalla città, in grado di identificare le targhe delle vetture oggetto di ricerca, oltre all'installazione di una decina di VelOk lungo alcune delle strade nelle quali si tende a correre di più ma anche ad acquistare degli scooter per la polizia locale: permetteranno agli agenti, che sono già in possesso di due moto, di potersi muovere con più agilità sul territorio, specialmente dove gli spazi sono stretti e difficilmente percorribili con le auto. È bene ricordare come i vigili del comando di Pordenone siano impegnati già da tempo nel contrasto al fenomeno legato al degrado in città.
Al.Co.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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