LO SCIOPERO
PORDENONE Assemblea dei lavoratori con mezz'ora di sciopero ieri

Sabato 8 Maggio 2021
LO SCIOPERO
PORDENONE Assemblea dei lavoratori con mezz'ora di sciopero ieri mattina alla Jacuzzi Europe di Valvasone. Il motivo della mobilitazione attuata dalle Rsu dello stabilimento è nato dalla richiesta di un confronto - difficile da instaurare - con la direzione aziendale in merito ai volumi produttivi e ai ritmi di lavoro che sono aumentati. I delegati sindacali avevano chiesto di poter verificare e misurare nei diversi impianti proprio ritmi e tempi della produzione. Ma la direzione aziendale non avrebbe acconsentito. Da qui la discussione in assemblea e lo stop di mezz'ora - deciso come risposta al no aziendale - con i delegati di Fim e Fiom che hanno organizzato un presidio davanti agli uffici.
VOLUMI AUMENTATI
Alla Jacuzzi i volumi produttivi sono in aumento da circa due anni anche per effetto di trasferimenti produttivi da altri siti del colosso dell'idromassaggio. Con la pandemia poi le commesse, in particolare di mini-piscine e spa da giardino, sono ulteriormente aumentate. Tanto che nel corso del 2020 la società ha assunto oltre venti addetti. Nei primi mesi di quest'anno gli ordini hanno registrato un nuovo incremento. Più volumi richiedono evidentemente un aumento anche dei ritmi agli impianti. Ed è di questo che la Rsu chiede di discutere con il vertice aziendale. A partire proprio da una verifica dei tempi sulle linee. Per poi affrontare - come hanno sottolineato ieri Fim e Fiom - anche possibili assunzioni: una ventina quelle ritenute necessarie a ristabilire un equilibrio nei carichi di lavoro. È lo stesso numero di assunzioni che l'azienda aveva provveduto a fare già l'anno scorso portando il numero di addetti della fabbrica di Valvasone a 145 unità. Ma, almeno fino a questo momento, ci sarebbe stata un'apertura soltanto parziale da parte della società a una discussione su possibili future assunzioni. Nel corso dell'assemblea dei dipendenti, ieri mattina sarebbero emersi malumori da parte degli operai rispetto all'incremento dei ritmi e alla necessità di manodopera. Il diniego alla richiesta della verifica dei ritmi nei reparti ha poi fatto scattare il presidio di protesta.
«È una pratica - ha sottolineato il sindacato al termine della manifestazione - che si è sempre fatta in passato nell'ottica di un confronto tra le rappresentanze sindacali e la direzione aziendale, non solo sui tempi e ritmi di lavoro, ma anche su altre questioni come la sicurezza o gli orari. Per questo ci è sembrato piuttosto strano e poco comprensibile il mancato confronto. Alla luce - aggiunge il sindacato - anche di relazioni sindacali storicamente positive che in passato hanno consentito di chiudere diversi buoni accordi».
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