Legambiente: anche l'economia circolare deve essere sostenibile

Martedì 4 Maggio 2021
Legambiente: anche l'economia circolare deve essere sostenibile
SAN VITO
«Non tutto ciò che è economia circolare può essere considerato anche ambientalmente sostenibile»: questa la conclusione a cui giunge il circolo Legambiente di Pordenone dopo una prima analisi del progetto di ampliamento da 250 milioni della Kronospan alla Zipr. «In sintesi: per reperire materiale da riciclo tale da alimentare un impianto della dimensione prevista, sarà necessario spingersi oltre i confini regionali, con un notevole aumento di traffico su gomma. La produzione di energia da biomassa inoltre porterà a un incremento previsto delle emissioni di polveri sottili di oltre il 40%».
La Kronospan Italia ha chiesto alla Regione l'autorizzazione unica ambientale per riconvertire lo stabilimento esistente al fine di aumentare la produzione di pannelli truciolari, da 243mila a 430mila t/anno, mediante l'utilizzo di scarti di legno riciclati in luogo dell'attuale nobilitazione di pannelli semilavorati di legno vergine proveniente in particolare dell'est-Europa.
«Ai fini energetici - sottolinea Legambiente - prevede di istallare una caldaia con una potenza termica di 43 Mw usando come combustibile gli scarti di legno riciclato, tra 88mila e 118mila t/anno in materia umida, su un totale di 542mila t/anno complessivi. Il materiale legnoso e i prodotti finiti in uscita viaggeranno su 43.701 mezzi pesanti all'anno, pari a 172 camion al giorno».
L'ECONOMIA CIRCOLARE
«L'iniziativa imprenditoriale presenta i caratteri dell'economia circolare in quanto prevede il riciclo del legno post-consumo, ma questo non basta a definirne la sua sostenibilità ambientale. La sostenibilità deve essere sorretta da un modello in grado di bilanciare i diversi fattori: non è sufficiente mettere assieme azioni virtuose fra loro slegate che non corrispondono ad un quadro d'insieme coerente».
GLI EFFETTI
«Un primo elemento di perplessità - evidenzia - è relativo al reperimento delle 542mila t/anno di rifiuti legnosi riciclati che si relaziona con una disponibilità regionale di 225 mila t/anno, nazionale di 1.967.000 e di 400mila t/anno di importazione (stime Rilegno), considerando che sono già presenti in Friuli altri centri di recupero, tra i quali primeggiano la Fantoni di Osoppo e la Bipan di Bicinicco, che trattano già una quantità analoga a quella programmata da Kronospan. Il fabbisogno appare quindi più del doppio, della disponibilità regionale e di quasi il 30% di quella nazionale». E ciò comporterà una consistente movimentazione delle merci». Quanto alle emissioni, le ricadute in atmosfera desumibili dalla documentazione della ditta risultano, nonostante l'adozione dichiarata delle migliori tecniche disponibili, decisamente importanti. Ne sono solo un esempio le emissioni di polveri sottili Pm10, con 33,14 t/anno, a fronte di un contributo emissivo di tutte le fonti presenti a San Vito di 76,102 t/anno, con un incremento quindi del 43,5%, senza considerare quelle molto importanti di sostanze bioaccumulabili quali formaldeide, metalli pesanti, diossine e Pcb».
LA RICHIESTA
Legambiente conclude: «A nostro parere la proposta così come formulata, pur con i caratteri positivi dell'economia circolare, a causa della gestione della filiera, dei flussi di traffico con i conseguenti impatti indotti e delle emissioni in atmosfera che aggravano le già precarie condizioni di inquinamento, non può considerarsi sorretta da una sufficiente sostenibilità ambientale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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