LA FIGURA
PORDENONE Una sessantina di casi trattati in poco più di cinque

Domenica 13 Ottobre 2019
LA FIGURA
PORDENONE Una sessantina di casi trattati in poco più di cinque mesi, dal medico di base che ricusa il paziente alle dimissioni dalle residenze assistenziali, dai casi di malati di Alzheimer alle querelle sulle case Ater. È di tutto rispetto il primo bilancio del difensore civico Arrigo De Pauli, considerando che il ruolo è stato reintrodotto «dopo una pausa pluridecennale da maggio scorso» e che, di mezzo, c'è stata l'estate vacanziera. Per De Pauli, figura nota del panorama giuridico friulano (fra l'altro, già magistrato di Cassazione, capo ufficio legislativo del ministero dei Trasporti, procuratore al Tribunale per i minorenni di Trieste, presidente del Tribunale di Gorizia e quindi di Trieste), il difensore civico «dev'essere una specie di trait d'union fra i cittadini e la pubblica amministrazione», anche per fungere da stimolo in caso di lungaggini o di eventuali violazioni o irregolarità, sempre con spirito collaborativo.
I CASI
Perché i cittadini si rivolgono al difensore civico? «A grandi linee - spiega il magistrato, che ricopre anche il ruolo di garante per il diritto alla salute e ha funzioni di garanzia per gli utenti degli alloggi di edilizia residenziale pubblica - soprattutto per segnalazioni relative alla sanità», oltre che «ai rapporti con i Comuni e ai negati accessi documentali e civici». In particolare, aggiunge, il suo ufficio ha esaminato «la delicata questione relativa al carico delle spese di ricovero per l'Alzheimer, che sono prevalentemente addebitate alle famiglie non ritenendosi trattare di prestazioni sanitarie ma socio-assistenziali. Alcune segnalazioni hanno riguardato le dimissioni ritenute intempestive di anziani ricoverati in Rsa». Fra i casi più inediti, quello «di una ricusazione del paziente ad iniziativa del medico di base, mentre si è riaffermato il principio che una prenotazione per la vaccinazione obbligatoria non equivale a vaccinazione effettuata, sì da inibire l'accesso alle strutture scolastiche». Ma fra le segnalazioni singolari va menzionata sicuramente quella «del proprietario del terreno che, ormai privo di risorse economiche, si è visto contravvenzionare dalla Polizia locale», visto che la sua casa mobile era priva del permesso di costruire. Nell'ambito dell'edilizia pubblica, c'è stata anche un'assegnataria di un alloggio Ater «asseritamente indicato come sistemazione provvisoria in attesa di abitazione definitiva (mai consegnata)», che si lamentava per il canone ritenuto troppo alto rispetto a quello ordinario. Ci sono state anche, spiega, segnalazioni relative a presunti casi di mobbing e demansionamento ingiustificato da parte di dipendenti di enti locali. Fra i successi, il suo ufficio ha ottenuto «il pronto e corretto versamento dei contributi previdenziali da parte di un'amministrazione dello Stato», per un «caso fermo da molti anni» A De Pauli sono state presentate anche «condizioni di fatiscenza e di inadeguatezza di un istituto scolastico». E non sono mancate «richieste che non si sono potute evadere come la minaccia di sfratto per finita locazione di una gentile signora 91enne e lamentele per disturbi acustici provenienti da un alloggio allocato da un comune». Ma il difensore civico ha anche stimolato due sindaci a comporre dei dissidi privati «come previsto da una vecchissima normativa di pubblica sicurezza quasi centenaria, invocata dalla parte richiedente».
COMUNI
Il suo campo d'azione riguarda gli enti regionali e le amministrazioni periferiche dello Stato e il cosiddetto parastato, ma non può intervenire sui Comuni se non nei casi di diniego di accesso («Sono moltissime le doglianze in caso di mancato accesso a degli atti») o di funzioni delegate dalla Regione. Su altri fronti si limita alla moral suasion. Il che, visto che molte lagnanze dei cittadini riguardano gli enti più vicini a loro, rende la sfera di attività un po' monca. Ma è prevista la possibilità di stringere convenzioni ad hoc «per estendere l'attività del difensore civico anche ai Comuni. In tal senso, stiamo preparando una convenzione tipo con l'Anci». Una strada che De Pauli sposa in pieno. «Avrò un'interlocuzione con il nuovo presidente dell'Anci. Siamo in attesa di vederci»
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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