L'archeologo va in Iraq con i fumetti

Venerdì 22 Settembre 2017
L'archeologo va in Iraq con i fumetti
Altro importante traguardo per l'Associazione archeologica Ikarus di Azzano Decimo, presieduta dal giovane archeologo Mirko Furlanetto, 33 anni, che ora volerà a Baghdad non solo per effettuare degli scavi importanti, ma anche diffondere il nuovo fumetto per bambini e ragazzi incentrato sulla importanza culturale di Baghdad. Fra qualche giorno, infatti, partirà per l'Iraq la missione archeologica guidata dal professor Carlo Lippolis del Centro scavi archeologici per il Medio Oriente e l'Asia di Torino. Il sito su cui lavoreranno si trova a circa 180 chilometri a sud di Baghdad ed è chiamato Tulul al Baqarat. «Partirò anche io spiega Furlanetto, archeologo azzanese di 33 anni : io e i miei colleghi porteremo con noi alcune copie del nuovo fumetto del ciclo Jack e Matrix: archeologi, intitolato, La strada di Baghdad. Il fumetto, destinato ai più piccoli, è una piccola guida per raccontare che cos'è un museo e in particolare cosa si può trovare all'interno del museo Nazionale di Baghdad. Molti giovani iracheni non sanno che cosa sia un museo e quale sia il suo scopo; negli ultimi vent'anni, infatti, il Museo Nazionale Iracheno, punto di riferimento dell'archeologia mondiale e patrimonio dell'umanità, è rimasto inaccessibile per le continue guerre e i numerosi saccheggi. Oggi è tornato ad accogliere migliaia di visitatori tra cui molte scolaresche». Mirko è aiutato in questo progetto dalla disegnatrice triestina, classe 1990, Laura De Stefani, creatrice anche dei primi archeologi a fumetti in stile manga. Infatti La strada di Baghdad non è il primo numero della serie manga con protagonisti Jack e Matrix, che conta pubblicazioni anche sul sito archeologico di Fagnigola di Azzano Decimo, di Torre di Pordenone, di Portogruaro e dell'Isola del Lazzaretto Nuovo di Venezia. «Con La strada di Baghdad - concludono Furlanetto e De Stefani - vogliamo cambiare la prospettiva con cui l'Occidente guarda al mondo arabo, dando maggior spazio ad un elemento spesso lasciato in disparte per descrivere queste realtà: la vita».
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