Imprese, in nave per sopravvivere

Sabato 20 Dicembre 2014
In nave per sopravvivere. Non è la fuga con le carrette del mare, ma una delle possibilità concrete che ha l'impresa pordenonese di sfidare la crisi. Lo ha detto il presidente di Unindustria, Michelangelo Agrusti, parlando del presente e soprattutto del futuro del comparto industriale.
Fincantieri. «Ogni anno - ha spiegato - tra Monfalcone e Marghera vengono realizzate quattro città galleggianti a cui serve tutto, dal teatro, alla palestra, dai mobili alla meccanica, dalle cucine alle cabine». Sono le navi di superlusso che solcano i mari in crociera. In mezzo tra Monfalcone e Marghera c'è Pordenone con le sue imprese. È pronta la prima filiera di aziende locali che vuole cercare fortuna (e lavoro) a bordo. «Ci stiamo sotto da mesi per questo progetto – ha spiegato Agrusti – e riteniamo, grazie alla collaborazione con Fincantieri, che ci sia spazio su questo fronte. Non solo. C'è l'ipotesi di un contract navale anche nel compound di Electrolux che potrebbe diventare concreto in poco tempo. Una nuova impresa che lavorerà per Fincantieri nei capannoni dell'azienda di Porcia. Questa provincia ha sempre vissuto il settore navale come lontano ed estraneo: noi stiamo cercando di avvicinarlo».
Università. L'incontro è servito a mettere nero su bianco il pensiero di Unindustria sul fronte dell'università a Pordenone. «Questo territorio non è più in grado di supportare economicamente da solo un Consorzio di studi che resta tale oramai da troppi anni. Se entro breve l'Ateneo di Udine e la Regione non si prenderanno carico di un Dipartimento ancorato al territorio e di supportarlo economicamente, meglio, allora, rivedere l'interno modello». Il direttore di Unindustria, Paolo Candotti, è stato ancora più esplicito. «Assurdo pensare di creare a Pordenone un altro Politecnico, ma anzichè prendersi gli avanzi delle facoltà di Udine e Trieste meglio specializzarsi su temi che garantiscano professionalità e lavoro futuro. Penso a specializzazioni post diploma come l'Ict, l'Isia Design e la nostra storica, collaudata e unica nel suo genere, Scienze Multimediali».
Stati generali. Il territorio ha bisogno di essere rappresentato e venendo a mancare i riferimenti (Provincia, Camera di commercio regionale unica), c'è bisogno di "ragionare come comunità". Nasce da questo pensiero l'idea di realizzare la "Convenzione del territorio", annunciata dal presidente Agrusti e messa in campo da tutte e quattro le categorie. Saranno due, probabilmente tre mesi di incontri con tutte le forze vive della provincia, studenti, giovani, sindacato, imprese, insegnanti, chi opera nel welfare, sanità e in tutti gli altri settori. Sarà coordinata dal sociologo Aldo Bonomi che dovrà tirare le fila. «Da lì - ha concluso Agrusti - dovranno uscire i 10 punti fondamentali e irrinunciabili per il futuro della provincia. Li forniremo alla politica perchè li realizzi. Sarà un grande lavoro».
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