IL PROCESSO
PORDENONE La super perizia disposta dal giudice per le udienze preliminari

Martedì 13 Febbraio 2018
IL PROCESSO PORDENONE La super perizia disposta dal giudice per le udienze preliminari
IL PROCESSO
PORDENONE La super perizia disposta dal giudice per le udienze preliminari scagiona gli otto medici dell'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone finiti sotto inchiesta per la morte di Andrea Fornasier, 36enne di Rauscedo mancato nell'agosto 2014. Di omicidio colposo erano imputate l'équipe del reparto di Rianimazione e una radiologa. Al termine di un processo discusso con rito abbreviato dagli avvocati Giorgio Coden (tutelava i sette rianimatori) e Antonio Malattia, il giudice per le udienze preliminari Rodolfo Piccin ieri ha pronunciato una sentenza di assoluzione: il fatto non sussiste. La parte civile, costituita con l'avvocato Giorgio Caldera, si era ritirata prima della discussione.
Il DRAMMA
Il trentaseienne era stato ricoverato la notte del 9 agosto 2014 per alcune lesioni al petto che si era procurato autonomamente. I medici si erano riservati la prognosi, ma poi le condizioni dell'agricoltore migliorarono. Era cosciente, parlava e mangiava da solo, tanto che stava per essere trasferito in un altro reparto. Improvvisamente le sue condizioni si aggravarono. Il suo cuore si fermò e ogni tentativo di rianimazione fu inutile. Alla luce delle conclusioni della consulenza del medico legale Barbara Polo Grillo, la Procura chiese il giudizio degli otto medici contestando la mancata diagnosi del danno traumatico a carico dell'aorta intrapericardica e l'omessa esecuzione di un esame strumentale più approfondito che avrebbe permesso di identificare la lesione e di intervenire tempestivamente con le cure del caso.
LE PERIZIE
Tre controperizie della difesa avevano escluso negligenze o imperizie nel comportamento dei medici. I difensori avevano pertanto chiesto al gup di disporre una perizia medico-legale d'ufficio, mediante incidente probatorio, in modo da dirimere il contrasto tra le varie consulenze di parte. Lo scorso anno era stato il gup Alberto Rossi ad accogliere l'istanza degli avvocati Codel e Malattia. Aveva nominato un collegio peritale composto da Enrico Pedoja, medico legale di Treviso, dall'anestesista Demetrio Pittarello, primario a Padova e dal radiologo Martorano, primario di Radiologia a Treviso. Ai periti era stato chiesto di appurare le circostanze e le cause della morte di Fornasier in contraddittorio con i consulenti del pm e della difesa.
LE CONCLUSIONI
La super perizia ha concluso che la morte del 36enne, determinata dalla rottura dell'aorta, non era prevedibile. Si è trattato di un evento repentino. Nessuna Tac avrebbe potuto individuare la microlesione che si era formata. L'emoglobina nel paziente era stabile, non evidenziava la problematica, e la fessurazione dell'aorta era tale che non poteva essere di diagnosticata.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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