IL CASO
PORDENONE Sottoportici del centro off-limits per i cani. Una crociata

Sabato 29 Febbraio 2020
IL CASO
PORDENONE Sottoportici del centro off-limits per i cani. Una crociata che l'amministrazione Ciriani avvierà non nei confronti dei quattro zampe, ma nei riguardi dei loro proprietari. «Siamo stufi di ricevere segnalazioni e proteste di cittadini e commercianti per la presenza costante, a terra, di escrementi. Così come siamo altrettanto stufi avvisa l'assessore Stefania Boltin di vedere le colonne di corso Vittorio Emanuele, tra l'altro tutelata dalla Soprintendenza ai beni culturali, ingiallite dall'urina dei cani». Sono le premesse perché ai cani e ai loro padroni venga vietato di passeggiare sotto i portici del centro.
LE REGOLE
Pordenone non sarà una città vietata agli animali ma una realtà dove sarà possibile passeggiare con i quattro zampe (sul pavè) ma seguendo determinate regole. La prima: evitare i portici. La seconda: i proprietari devono sempre avere con sé i sacchetti per la raccolta delle deiezioni. C'è anche una terza, che però non risulterà scritta da nessuna parte: utilizzare (sempre il buon senso) nel rispetto di tutti. «Intensificheremo i controlli degli agenti della Polizia municipale in borghese - avverte il sindaco Alessandro Ciriani - e commineremo multe salatissime a chi permette ai propri cani di sporcare i nostri corsi. Di fronte a certi comportamenti verrebbe voglia di vietare l'accesso al centro ai quattro zampe, ma non lo farò. Non ho intenzione di emanare un'ordinanza che per pochi maleducati danneggi tutti i proprietari di cani. Mi appello al senso civico e all'intelligenza di tutti. In città ci sono tante aree verdi adatte ai bisogni dei nostri amici animali». A detta di Ciriani «È incredibile dover mettere i vigili urbani dietro ai proprietari maleducati che, ripeto, sono una piccolissima minoranza a fronte di una stragrande maggioranza di persone civili. Studieremo con il comandante Massimo Olivotto le modalità per dare le multe più alte possibili, anche a costo di cambiare il regolamento».
ESASPERAZIONE
In città i commercianti sono stufi di una situazione che, sebbene sia migliorata rispetto a qualche anno fa, non può che suscitare sdegno di fronte a episodi pressoché quotidiani di inciviltà. Si trovano infatti a dover fare i conti - sui marciapiedi e sotto gli androni dei palazzi di corso Vittorio Emanuele, Piazza XX Settembre, viale Martelli e viale Marconi con la presenza di escrementi. «Non possiamo permetterci - precisa l'assessore Boltin che il nostro centro, che tanti ci invidiano, diventi un immondezzaio. Prima di Pordenonelegge era stato effettuato un trattamento, utilizzando prodotti ecologici e quindi non corrosivi, di igienizzazione e sbiancamento delle colonne del centro diventate orinatoi per cani. È un intervento (costoso) che riproporremo prossimamente, intanto a breve le macchine spazzatrici di Gea effettueranno una pulizia capillare e profonda dell'area centrale». Da una parte c'è chi si erge a difesa degli animali, dall'altra c'è chi è stufo di assistere (impotente) ad una situazione che sta creando parecchi malumori: c'è anche chi (tra i tanti spicca anche il sindaco emerito Alvaro Cardin), scivolando su una deiezione, è finito all'ospedale). Sono soprattutto i commercianti («vorrei avere un incontro con loro per discutere della situazione, la volontà di Boltin)» a chiedere ancora una volta che amministrazione e polizia locale adottino il pugno di ferro. Non sono infatti più disposti a tollerare il fatto che i proprietari non provvedano puntualmente a raccogliere gli escrementi e a pulire, almeno con dell'acqua, le macchie di urina di cui sono imbrattate praticamente tutte le colonne del centro di Pordenone. Per non parlare delle vetrine.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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